Mela di Valtellina IGP, sapore di montagna

mela valtellina slide

La Valtellina è una regione alpina, corrispondente al bacino idrico del fiume Adda a monte del Lago di Como, che si trova nella regione Lombardia. L'intera valle insieme alla Valchiavenna, costituiscono la Provincia di Sondrio.

Una regione alpina che rende possibile la produzione della Mela di Valtellina IGP, un frutto che presenta tutte le caratteristiche di elevata qualità tipiche di una mela di montagna: l'elevata conservabilità che si protrae a lungo nei mesi e permette ai frutti di preservare intatte le loro peculiarità di croccantezza, serbevolezza e gusto.

Caratteristiche
Tutte le tre varietà, Gala, Golden delicious e Red delicious presentano spiccate connotazioni aromatiche e di succosità della polpa; la Red delicious si distingue per il profumo di miele, gelsomino e albicocca. Altra peculiarità è rappresentata dalla colorazione molto intensa dei frutti e dalla forma allungata, molto attraente.

Le mele di Valtellina rispetto a produzioni di pianura si distinguono infatti per l'assenza di rugginosità, per la maggior colorazione, per il sapore più armonico e gradevole e per il profumo più intenso e delicato.

mele red

Red Delicious
Ha un epicarpo spesso, poco ceroso, di colore rosso intenso brillante. La forma è tronco-conica oblunga, con un calibro dal diametro minimo di 65 mm. La polpa è bianca dal profumo di mela medio elevato. Elevata è la percezione degli odori di miele, gelsomino e albicocca.

La croccantezza e la succosità sono elevate. Prevalenza del sapore dolce con apprezzabile acidità e aroma di media intensità. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².

Gala
Ha un epicarpo ha un rosso brillante, con estensione del sovraccolore rosso, minimo sul 30% della superficie per la Gala standard e sul 65% nei cloni migliorativi. La forma è tronco-conica breve. Il calibro è di un diametro minimo di 65 mm.

La polpa ha un colore bianco crema dal profumo di media intensità. La durezza è media e la succosità elevata, assente la farinosità. Il sapore è dolce, poco acido con aroma gradevole di media intensità. Assente la sensazione di amaro.

albero me

Golden Delicious
Ha un epicarpo poco ceroso, di colore giallo intenso a maturazione, talora con sfaccettatura rosa nella parte esposta al sole, a volte soggetto a rugginosità. La forma è sferoidale o tronco-conica oblunga, leggermente costoluta.

Il calibro ha un diametro minimo di 65 mm. La polpa ha un colore bianco crema, con profumo di mela intenso. La durezza è media come anche la croccantezza e la succosità, mentre è praticamente nulla la farinosità.

I frutti si distinguono per la dolcezza pur mantenendo valori di acidità apprezzabili che connotano la freschezza del frutto. Medioalto è l'aroma di mela. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².

Zona di produzione
Caratteristiche esaltate dall'irraggiamento solare particolare ottenuto per l'esposizione Est-Ovest della Valtellina, per lo sbalzo termico tra giorno e notte in prossimità della raccolta e dalle sue condizioni pedoclimatiche.

mele1

La Valtellina è infatti una vallata al confine tra Italia e Svizzera, nel cuore delle Alpi Lombarde, è orientata lungo l'asse Est-Ovest ed a Nord è protetta dalle Alpi Retiche. I terreni sono adatti alla coltivazione del melo sia per struttura fisica che per la piovosità ben distribuita nel corso della stagione, oltre al favorevole influsso dei venti.

Il Föhen, un vento caldo e secco, causa impennate della temperatura e cali dell'umidità dell'aria e la Breva, vento che spira dal lago di Como. A livello climatico sono infine importanti le brezze (di monte e di valle), fenomeni legati al diverso riscaldamento dei versanti.

I frutteti sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine alluvionale, caratterizzati da un'elevata presenza di scheletro grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico è praticamente assente e la reazione del terreno è subacida o acida. I tre conoidi principali interessati dalla frutticoltura sono quelli di Ponte in Valtellina, Bianzone e Sernio.

Il clima di cui gode la vallata è dunque molto mite con una piovosità media annua che si attesta intorno ai 1000 mm. Questa esposizione è favorevole alla coltivazione della mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a Sud.

racc

La zona di coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200 metri e giunge fino a 900 metri sul livello del mare. L'areale di produzione della "Mela di Valtellina" risulta di particolare vocazionalità per conferire alti contenuti qualitativi alla mela.

La qualità della Mela di Valtellina IGP è dovuta anche all'impegno dei numerosi frutticoltori che si dedicano alla coltivazione delle mele in un ambiente a volte poco favorevole alla meccanizzazione delle principali operazioni colturali.

Tra gli altri prodotti della Valtellina si ricordano: la bresaola, i formaggi tipici (Bitto e Casera), pizzoccheri, sciatt, mele, manfrigole, polenta taragna e cròpa, Taroz, Bisciola, Chiscioi, Slinzega.

Fra i vini: Sforzato di Valtellina, Valtellina superiore, Valtellina superiore Sassella, Valtellina superiore Grumello, Valtellina superiore Inferno, Valtellina superiore Valgella, Valtellina superiore Maroggia e il Rosso di Valtellina.

mele-campagna-cosi-cosi-il-mercato-e-poco-vivace 3c018ed2-89ca-11e3-863b-2c091b00281d display

In valle si trovano numerose rinomate stazioni sciistiche quali Aprica, Bormio, Caspoggio e Chiesa in Valmalenco. Livigno, si trova al di fuori della Valtellina, essendo al di là del crinale delle Alpi, ma che è parte integrante della Provincia di Sondrio.

Numerose sono le sorgenti termali calde: ai Bagni di Masino e una con sette sorgenti ai Bagni di Bormio. La Valtellina è servita in direzione Nord dalle Ferrovie Retiche con la pittoresca ferrovia del Bernina che conduce all'omonimo Passo attraverso la Val Poschiavo e da qui all'Alta Engadina.

Cenni storici
In Valtellina, il melo ha origini antiche infatti già in epoca medioevale e moderna, era compreso tra "gli alberi da frutto" di cui era particolarmente ricco il territorio valtellinese, soprattutto sul versante retico.

Nei secoli scorsi il melo era conosciuto, anche se non coltivato razionalmente: nei giardini e tra i filari della vite trovavano infatti posto alberi di melo e di altri frutti, la cui produzione era destinata in massima parte all'autoconsumo e, in piccola parte, alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.

meleti in fiore media valtellina tirano

Già nel 1752, infatti, si riscontrano, nei "Ragionamenti d'Agricoltura", un primo esempio di manuale di agronomia redatto dallo studioso Pietro Ligari, riferimenti alle tecniche colturali per i "pomi", che nel mese di marzo devono essere potati, insieme ai peri e agli altri frutti.

Durante il primo dopoguerra, alcuni agricoltori della zona di Ponte iniziarono la conversione dei vigneti in meleti, allo scopo di superare la crisi in cui versava da tempo la viticoltura. È dagli anni '20 che si ebbe, nel territorio valtellinese, un primo approccio produttivistico verso la melicoltura acquistando un suo specifico interesse come coltura da commercializzare.

Fu però soprattutto nel secondo Dopoguerra che la melicoltura conobbe un notevole impulso, tanto da modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio agrario locale. L'impegno di alcuni pionieri, a Ponte in Valtellina, contagiò di entusiasmo anche altri agricoltori, convincendoli a iniziare una melicoltura specializzata.

Proprietà nutritive
Tra le più salienti caratteristiche nutrizionali della mela figura la presenza di una buona quantità di vitamina C che rappresenta, in una sola mela il 14,60% della quantità da assumere per persona in una sola giornata. Fonte importantissima di potassio strettamente impegnato nella funzione muscolare e cardiaca, la mela è un ottimo coadiuvante dell'igiene orale.

9ed307ad-e68e-44be-8027-6a748b9a4dc3 1

Grazie alla sua ricchezza di acido malico e zuccheri particolarmente solubili presenti soprattutto sulla buccia, svolge un'azione sbiancante sui denti e mantiene un pH tale da rallentare la crescita dei microrganismi responsabili della carie. 

Mangiando una mela, l'efficacia biologica della vitamina C viene ampliata molto al di là della quantità ingerita. Ma soprattutto è la partecipazione di polifenoli, come la quercetina, a fianco della vitamina C a giovare un ruolo di grande interesse nella protezione contro lo stress ossidativo, e quindi anche contro i tumori.

Non dimentichiamo un dato importante: le mele fanno bene al cuore. L'effetto benefico del consumo di mele nella difesa cardiovascolare è stato provato in maniera certa da un abbassamento significativo del tasso di colesterolo in individui ipercolesterolemici.

Consorzio Tutela Mela della Valtellina IGP
Via Roma, 54
23030 Tovo di Sant'Agata (SO)
Tel +39 0342 770122
www.meladivaltellina.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.




Valtellina, mele di qualità

La Mela di Valtellina IGP presenta tutte le caratteristiche di elevata qualità tipiche di una mela di montagna; in particolare l’elevata conservabilità che si protrae a lungo nei mesi e permette ai frutti di preservare intatte le loro peculiarità di croccantezza, serbevolezza e gusto.
Caratteristiche
Tutte le tre varietà, Gala, Golden delicious e Red delicious presentano spiccate connotazioni aromatiche e di succosità della polpa; la Red delicious si distingue per il profumo di miele, gelsomino e albicocca. Altra peculiarità è rappresentata dalla colorazione molto intensa dei frutti e dalla forma allungata, molto attraente.
Le mele di Valtellina rispetto a produzioni di pianura si distinguono infatti per l’assenza di rugginosità, per la maggior colorazione, per il sapore più armonico e gradevole e per il profumo più intenso e delicato.
Red Delicious
Ha un epicarpo spesso, poco ceroso, di colore rosso intenso brillante, con estensione del sovraccolore superiore all'80% della superficie, liscio, esente da rugginosità ed untuosità, resistente alle manipolazioni.
La forma è tronco-conica oblunga, con i caratteristici cinque lobi e profilo equatoriale pentagonale con un calibro dal diametro minimo di 65 mm. Il tenore zuccherino minimo è superiore a 10° brix.
La polpa è bianca dal profumo di mela medio elevato. Elevata è la percezione degli odori di miele, gelsomino e albicocca. La croccantezza e la succosità sono elevate. Prevalenza del sapore dolce con apprezzabile acidità e aroma di media intensità. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².
Gala
Ha un epicarpo ha un rosso brillante, con estensione del sovraccolore rosso, minimo sul 30% della superficie per la Gala standard e sul 65% nei cloni migliorativi. La forma è tronco-conica breve, con i cinque lobi apicali abbastanza pronunciati. Il calibro è di un diametro minimo di 65 mm. Il tenore zuccherino minimo è superiore a 11° brix.
La polpa ha un colore bianco crema dal profumo di media intensità. La durezza è media e la succosità elevata, assente la farinosità. Il sapore è dolce, poco acido con aroma gradevole di media intensità. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm². Sono immessi al consumo i frutti delle categorie di qualità Extra e I^.
Golden Delicious

Ha un epicarpo poco ceroso, di colore giallo intenso a maturazione, talora con sfaccettatura rosa nella parte esposta al sole, a volte soggetto a rugginosità, sensibile alle manipolazioni. La forma è sferoidale o tronco-conica oblunga, leggermente costoluta in sezione trasversale.
Il calibro ha un diametro minimo di 65 mm. Il tenore zuccherino minimo è superiore a 11.5° brix. La polpa ha un colore bianco crema, con profumo di mela intenso. La durezza è media come anche la croccantezza e la succosità, mentre è praticamente nulla la farinosità.
I frutti si distinguono per la dolcezza pur mantenendo valori di acidità apprezzabili che connotano la freschezza del frutto. Medioalto è l'aroma di mela. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².
Zona di produzione
Caratteristiche esaltate dall’irraggiamento solare particolare ottenuto per l’esposizione Est-Ovest della Valtellina, per lo sbalzo termico tra giorno e notte in prossimità della raccolta e dalle sue condizioni pedoclimatiche. La Valtellina è infatti una vallata al confine tra Italia e Svizzera, nel cuore delle Alpi Lombarde, è orientata lungo l’asse Est-Ovest ed a Nord è protetta dalle Alpi Retiche.
I terreni sono adatti alla coltivazione del melo sia per struttura fisica che per la piovosità ben distribuita nel corso della stagione, oltre al favorevole influsso dei venti. Il Föhen, un vento caldo e secco, causa impennate della temperatura e cali dell’umidità dell’aria e la Breva, vento che spira dal lago di Como. A livello climatico sono infine importanti le brezze (di monte e di valle), fenomeni legati al diverso riscaldamento dei versanti.
I frutteti sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine alluvionale, caratterizzati da un’elevata presenza di scheletro grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico è praticamente assente e la reazione del terreno è subacida o acida. I tre conoidi principali interessati dalla frutticoltura sono quelli di Ponte in Valtellina, Bianzone e Sernio.
Il clima di cui gode la vallata è dunque molto mite con una piovosità media annua che si attesta intorno ai 1000 mm. Questa esposizione è favorevole alla coltivazione della mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a Sud.
La pendenza media è dello 0,5%, mentre i conoidi hanno pendenze medie del 10-15% con punte che arrivano anche al 30%. La zona di coltivazione ha un’altimetria che parte dai 200 metri e giunge fino a 900 metri sul livello del mare.
L’areale di produzione della “Mela di Valtellina” risulta di particolare vocazionalità per conferire alti contenuti qualitativi alla mela.
La qualità della Mela di Valtellina IGP è dovuta anche all’impegno dei numerosi frutticoltori che si dedicano alla coltivazione delle mele in un ambiente a volte poco favorevole alla meccanizzazione delle principali operazioni colturali.

Cenni storici
In Valtellina, il melo ha origini antiche infatti già in epoca medioevale e moderna, era compreso tra “gli alberi da frutto” di cui era particolarmente ricco il territorio valtellinese, soprattutto sul versante retico.
Nei secoli scorsi il melo era conosciuto, anche se non coltivato razionalmente: nei giardini e tra i filari della vite trovavano infatti posto alberi di melo e di altri frutti, la cui produzione era destinata in massima parte all’autoconsumo e, in piccola parte, alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.
Già nel 1752, infatti, si riscontrano, nei “Ragionamenti d’Agricoltura”, un primo esempio di manuale di agronomia redatto dallo studioso Pietro Ligari,  riferimenti alle tecniche colturali per i “pomi”, che nel mese di marzo devono essere potati, insieme ai peri e agli altri frutti.
Durante il primo dopoguerra, alcuni agricoltori della zona di Ponte iniziarono la conversione dei vigneti in meleti, allo scopo di superare la crisi in cui versava da tempo la viticoltura. È dagli anni ’20 che si ebbe, nel territorio valtellinese, un primo approccio produttivistico verso la melicoltura, che da quel momento non è più una coltivazione sporadica e destinata al consumo familiare, ma acquista un suo specifico interesse come coltura da commercializzare.
Fu però soprattutto nel secondo dopoguerra che la melicoltura conobbe un notevole impulso, tanto da modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio agrario locale. L’impegno di alcuni pionieri, a Ponte in Valtellina, contagiò di entusiasmo anche altri agricoltori, convincendoli a iniziare una melicoltura specializzata.
Il Consorzio Ortofrutticolo di Ponte in Valtellina, costituitosi nel 1952, diede un forte impulso allo sviluppo della melicoltura, e fu di esempio per altre cooperative che sorsero nella provincia negli anni successivi. Dalla prima esperienza di organizzazione del settore nacque infine, nel 1961, il Consorzio Valtellinese delle Cooperative Ortofrutticole che concorse alla definizione del “sistema melo” in Valtellina.
Consorzio Tutela Mela della Valtellina IGP
Via Roma, 54
23030 Tovo di Sant’Agata (SO)
Tel +39 0342 770122 –
www.meladivaltellina.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Share
comments

Altri prodotti DOP IGP