Tergeste DOP, il fruttato

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Trieste, affacciata sull'omonimo golfo nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico, si situa fra la penisola italiana e la penisola istriana, distante qualche chilometro dal confine con la Slovenia. Trieste ha fatto nella storia da ponte tra Europa occidentale e Centro-meridionale, mescolando caratteri mediterranei e mitteleuropei.

Qui da secoli, grazie alla vicinanza del mare e ai terreni particolarmente adatti si coltiva l'ulivo da cui si produce l'olio extravergine d'oliva Tergeste DOP. È ottenuto dalla varietà di olivo Belica o Bianchera, presente negli oliveti per almeno il 20%, e dalle varietà Carbona, Leccino, Leccio del Corno, Frantoio, Maurino, Pendolino, presenti da sole o congiuntamente per il restante 80%.

Cenni storici
L'olivicoltura della provincia di Trieste affonda le sue radici nel lontano periodo preromano quando gli antichi Fenici, nell'intento di propagare i propri commerci in aree sempre più vaste, circumnavigarono l'Adriatico, disseminando le sue coste con piante di ulivo.

Dall'epoca romana abbiamo già lodevoli testimonianze sull'olio proveniente da queste terre, scritte da Marziale, Plinio e Strabone. I Romani accortisi della naturale predisposizione delle terre e del clima dell'area orientale dell'Adriatic, iniziarono ad ampliare la coltivazione fino a rendere l'olivicoltura una coltura redditizia.

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Già a quell'epoca ogni podere in Istria possedeva un proprio torchio e la spremitura procedeva con la raccolta.
Dei secoli successivi esistono significative testimonianze negli antichi documenti che collocano l'olivicoltura fra le principali risorse dell'agricoltura locale.

Durante il periodo dell'autonomia comunale, dal XIII secolo in poi, i proprietari e i contadini nel territorio di Trieste erano obbligati a piantare ulivi nei propri terreni. Dal XIV al XVII secolo esisteva a Trieste un florido commercio dell'olio della produzione locale e di quello proveniente dalle terre di Napoli, Sicilia, Puglia e Abbruzzo dove vi erano dei consoli triestini che lo esportavano nei Paesi d'oltralpe.

Questo periodo di estese coltivazioni e grande produzione coincise con il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia sull'Istria. Con il declino della città di S. Marco anche l'olivicoltura subì un arresto e sotto la dominazione austriaca si ebbe un drastico calo di produzione dell'olio con il conseguente regresso anche del commercio.

Particolarmente rovinosi per l'olivicoltura triestina furono i freddi e le gelate negli anni 1782 e 1789 che distrussero la maggior parte degli oliveti riducendo a circa la metà il numero delle piante. Nei decenni che seguirono l'olivicoltura in provincia di Trieste sopravvisse grazie alla tenace affezione all'albero di ulivo e alla incondizionata passione di poche decine di contadini locali.

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La caparbietà degli agricoltori, in particolar modo quelli di Muggia e S. Dorligo-Dolina, vinse anche le avversità della natura e sin dalla fine degli anni '50, ma ancor più percettibilmente dagli anni '70 in poi cominciò un crescente risveglio che è tuttora in effervescente espansione.

Zona di produzione
L'ulivo vive bene sulle colline marnoso-arenacee che circondano il Golfo di Trieste, ma anche sui terreni calcarei meglio esposti dell'altipiano carsico. Trieste il capoluogo dell'omonima provincia e della regione Friuli-Venezia Giulia.

Il suo porto fu il principale sbocco marittimo dell'Impero Asburgico, che nel 1719 gli riconobbe lo status di porto franco, mantenuto (con il nome di Porto Libero di Trieste) anche nel Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate del 1947 e più oltre anche nel 1954, quando fu definitivamente attribuita all'Italia.

Oggi è uno snodo internazionale per i flussi di scambio terra-mare tra i mercati dell'Europa Centro-orientale e l'Asia. Nel 2013 Trieste è stato il primo porto in Italia in termini di volume complessivo di merci in transito, con circa 56 milioni di tonnellate.

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Ha un'elevata resistenza al freddo, una buona vigoria della pianta e la maturazione tardiva, dal 15 novembre in poi. La produzione di olio è elevata, e le rese sono generalmente superiori al 20%. L'olio di Bianchera presenta alcuni aspetti caratteristici e molto importanti: un'alta percentuale di acido oleico e un elevato contenuto in polifenoli (antiossidanti), oltre ad un'acidità estremamente bassa.

Caratteristiche
L'olio extravergine di oliva Tergeste DOP ha un colore oro-verde, un odore fruttato medio e sapore fruttato, con sensazione di piccante leggera o media. Ha un sapore delicato che esalta con equilibrio gli aromi e i sapori delle pietanze.

Questa caratteristica lo rende adatto a essere usato per molte preparazioni con caratteristiche differenti, poiché valorizza i sapori senza sovrastarli. Si distingue per un livello di acidità massima totale di 0,5 gr per 100 gr di olio, un punteggio al panel test maggiore o uguale a 6.8 e un livello di polifenoli totali maggiore o uguale a 100 ppm.

Comitato Promotore della Valorizzazione
dell'Olio Extravergine di Oliva di Trieste
c/o CCIAA di Trieste
Piazza della Borsa, 14
34121 - TRIESTE (TS)
www.tergestedop.it
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