Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP

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Il Vesuvio è un vulcano esplosivo o effusivo in stato di quiescenza dal 1944, situato nel versante orientale della provincia di Napoli, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995.

Alto circa 1.281 metri, sorge all'interno di una depressione circolare di 4 km di diametro. È uno dei vulcani pericolosi più studiati al mondo poiché sulle sue pendici abitano circa 700 mila persone e le conseguenze dell'eruzione sarebbero devastanti.

Nel 1997 il Vesuvio è stato eletto dall'Unesco (con il vicino Miglio d'Oro) tra le riserve mondiali della biosfera.
In questa area viene coltivato il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP, un ortaggio dalla caratteristica forma ovale o leggermente pruniforme; la parte peduncolare presenta delle costolature visibili nella buccia che si presenta spessa.

Viene infatti raccolto in un unico grappolo, detto piennolo, il cui peso può variare da un minimo di 1 kg a un massimo di 5 kg.

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Caratteristiche
Il prodotto fresco ha una polpa rossa, una colorazione esterna tendente al vermiglio e il sapore è intenso con note dolci-acidule.

I pomodori conservati al piennolo sono di un rosso scuro in superficie e di un rosso intenso all'interno. Il sapore è intenso e vivace.

Comprende gli ecotipi di pomodorini comunemente conosciuti come Fiaschella; Lampadina; Patanara; Principe Borghese e Re Umberto, simili per caratteristiche morfologiche e qualitative.

Le peculiarità del "Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP" sono la elevata consistenza della buccia, la forza di attaccatura al peduncolo, l'alta concentrazione di zuccheri, acidi e altri solidi solubili.

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Caratteristiche che lo rendono un prodotto a lunga conservazione durante la quale nessuna delle sue qualità organolettiche subisce alterazioni.

Tali peculiarità sono profondamente legate ai fattori pedoclimatici tipici dell'area geografica in cui il pomodorino è coltivato: suoli di origine vulcanica costituiti da materiale piroclastico originato dagli eventi eruttivi del complesso vulcanico Somma-Vesuvio.

In quest'ambiente di elezione, la qualità del pomodorino raggiunge punte di eccellenza. Proprio la ricchezza in acidi organici determina la vivacità o "acidulità" di gusto, che è il carattere distintivo del pomodorino del Vesuvio.

Ciò, oltre a derivare da una peculiarità genetica, è indice di un metodo di coltivazione a basso impatto ambientale e con ridotto ricorso ad acque d'irrigazione, che rende tale coltura particolarmente adatta ad un'area protetta, quale quella del Parco Nazionale del Vesuvio.

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Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP per le sue qualità è un ingrediente fondamentale della cucina napoletana e campana in generale, e ha una grande versatilità in cucina.

Accanto ai tradizionali spaghetti alle vongole e agli altri frutti di mare, gli chef locali si impegnano a utilizzarlo in tanti altri piatti, tra cui una variante alla prelibata pizza napoletana.

Fasi della produzione
I pomodorini sono coltivati esclusivamente in pieno campo. Le piante arrivano a un'altezza di 80 cm, adeguatamente sostenute a paletti che impediscono ai frutti di toccare il terreno.

La raccolta avviene nel periodo compreso fra il 20 giugno e il 31 agosto, tagliando direttamente il grappolo. Una volta raccolti, i grappoli sono sistemati su un filo di fibra vegetale, in modo tale da comporre un unico grappolo, il piennolo, il cui peso può variare da un minimo di 1 kg a un massimo di 5 kg.

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Il piennolo è appeso in luoghi asciutti e ben ventilati. Questa modalità di conservazione porta a una lenta maturazione dei frutti e consente di mantenere le qualità organolettiche del prodotto fino a 7-8 mesi dalla raccolta.

Area di produzione
L'area tipica di produzione e conservazione del Pomodorino del Piennolo coincide con l'intera estensione del complesso vulcanico del Somma-Vesuvio, includendo le sue pendici degradanti sino quasi al livello del mare.

In particolare, la zona di produzione e condizionamento prevista dal disciplinare del "Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP" comprende l'intero territorio di molti comuni della provincia di Napoli.

La diffusione del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP nell'area vesuviana è piuttosto frammentata, per l'elevata parcellizzazione delle coltivazioni e per la distribuzione non uniforme lungo tutto il complesso montano del Somma-Vesuvio.

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La superficie stimata è di circa 480 ettari con produzioni annuali di circa 4 mila tonnellate di prodotto fresco con rese oscillanti fra i 60 e i 150 quintali per ettaro.

Cenni storici
La coltivazione del Pomodorino del Piennolo sulle falde del Vesuvio ha senza dubbio radici antiche e ben documentate.

Per limitarci alle testimonianze storiche più illustri, notizie sul prodotto sono riportate dal Bruni, nel 1858, nel suo "Degli ortaggi e loro coltivazione presso la città di Napoli", ove parla di pomodori a ciliegia, molto saporiti, che "si mantengono ottimi fino in primavera, purché legati in serti e sospesi alle soffitte".

Altra fonte letteraria attendibile è quella di Palmieri, che sull'Annuario della Reale Scuola Superiore d'Agricoltura in Portici (attuale Facoltà di Agraria), del 1885, parla della pratica nell'area vesuviana di conservare le bacche della varietà "p'appennere" in luoghi ombrati e ventilati.

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Francesco De Rosa, altro professore della Scuola di Portici, su "Italia Orticola" del novembre 1902, precisava che la vecchia "cerasella" vesuviana era stata via via sostituita dal tipo "a fiaschetto", più indicato per la conservazione al piennolo.

Il De Rosa è anche il primo ricercatore che riporta in modo esaustivo l'intera tecnica di coltivazione dei pomodorini vesuviani, facendo intendere così che si stava sviluppando nell'area un'intera economia intorno a questo prodotto, dalla produzione delle piantine da seme alla vendita del prodotto conservato.

Anche il professor Marzio Cozzolino, della Facoltà di Agraria di Portici, nel suo testo del 1916, concorda con le fonti precedenti, sia sulla descrizione varietale che sui metodi di produzione.

Lo studioso dedica intere parti del testo a descrivere minuziosamente la tecnica colturale e soprattutto fornendo dati, anche economici, che aiutano a capire la laboriosità e la complessità di questa tipologia di prodotto.

Consorzio di Tutela del Pomodorino
del Piennolo del Vesuvio DOP
Piazza della Meridiana, 47
80040 San Sebastiano al Vesuvio (NA)
Tel. 0810606007

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