Marroni del Monfenera IGP, elevata qualità

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Nel comune veneto di Pederobba, in provincia di Treviso, sorge il monte Monfenera che si erge su una terra generosa particolarmente adatta alla coltivazione del castagno. 

Le condizioni climatiche temperate, l'esposizione solatia e arieggiata, la composizione chimico-fisica del terreno e le abbondanti precipitazioni medie annue che conferiscono la giusta acidità al terreno, sono i requisiti che si rivelano fondamentali per le peculiari qualità dei Marroni del Monfenera IGP. 

Caratteristiche
Marroni di elevata qualità e particolarmente diversi da altri tipi di castagne che si trovano comunemente sul mercato. 

I Marroni del Monfenera IGP hanno forma ovoidale e colore marrone brillante con striature scure, polpa color nocciola tendente al giallo paglierino di consistenza pastoso-farinosa e dal sapore molto dolce. 

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Oltre che per le tradizionali caldarroste, questi frutti possono essere utilizzati per numerose preparazioni culinarie, dai primi piatti ai dessert. 

Sono ottimi anche semplicemente lessati o trasformati per farine o salse. Bolliti e passati possono costituire l'impasto per formare biscotti, con rhum e uova, cosparsi poi di mandorle o zucchero, oppure budini e sufflè. 

Zona di produzione
Devono essere coltivati nel territorio dei seguenti comuni della provincia di Treviso: Borso del Grappa, Crespano del Grappa, Paderno del Grappa, Possagno, Cavaso del Tomba, Pederobba, San Zenone degli Ezzelini e Fonte.

Ma anche ad Asolo, Maser, Castelcucco, Monfumo, Cornuda, Montebelluna, Caerano di San Marco, Crocetta del Montello, Volpago del Montello, Giavera del Montello e Nervesa della Battaglia. 

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Il castagno trova un habitat ideale nella Pedemontana del Grappa e del Montello, grazie alle caratteristiche pedo-climatiche della zona. 

La sua coltivazione è sempre stata un'attività di rilevante importanza sotto l'aspetto energetico, alimentare e per la costruzione di manufatti utili all'attività agricola (pali, botti, travature, ecc.). 

I marroni vengono raccolti con cura e selezionati in base alla loro pezzatura: mediamente si ottiene una categoria AA (tra i 48 e 65 frutti per Kg.). 

Cenni storici
Si comincia a parlare dei marroni del Monfenera nel Medioevo e già gran parte del prodotto era trasportata al mercato di Treviso e, lungo il Sile, a Venezia. 

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Nel corso dei secoli si sono verificati dei periodi di abbandono dei castagneti alternati a fasi di assiduo utilizzo del bosco come risorsa per il rifornimento di legna da ardere, per la produzione di frutti per l'alimentazione umana e animale e per ricavare legno per usi industriali. 

Una maggior attenzione alla castanicoltura si ha nella prima metà dell'800 sotto l'Impero Asburgico, quando vengono messi in evidenza, attraverso gli Atti del catasto, la qualità e la classe delle castagne, a seconda dell'ubicazione dei castagneti. 

La coltivazione del castagno è documentata nella zona sin dal 1351, sia come risorsa alimentare, sia come fonte di legname. Il prodotto contribuiva enormemente all'economia della zona, venendo esportato anche a Treviso e Venezia. 

La castanicoltura ebbe nei secoli alterne fortune sino alla metà dell'Ottocento quando, sotto il Regno Lombardo-Veneto, vennero censiti e catalogati i castagneti della zona a seconda della qualità e la classe dei frutti. 

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Una vera ripresa si ebbe però dal 1980 circa, favorita anche dall'organizzazione di numerosi eventi quali la Mostra Mercato dei Marroni del Monfenera (a Pederobba dal 1970). 

Consorzio di tutela Marroni del Monfenera IGP 
P.zza Case Rosse, 14
31040 - Pederobba (TV)
www.asso-marronimonfenera-igp.it 
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