Asparago Verde di Altedo IGP, il tenero

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Nella Pianura Padana, a un'altitudine di soli 11 metri sul livello del mare, nella parte settentrionale della provincia di Bologna, al confine con la provincia di Ferrara, si trova il comune di Malalbergo.

Altedo, la sua frazione più popolosa con i suoi 5mila abitanti, è noto per l'Asparago Verde di Altedo IGP, un ortaggio proveniente dalle cultivar Precoce d'Argenteuil, Eros, Marte e Ringo.

Caratteristiche
Si presenta con turioni (i primi germogli commestibili della pianta) ben formati con l'apice ben serrato e talvolta lievemente incurvato, dall'aspetto fresco, sano, esente da attacchi di parassiti, pulito e privo di odori o sapori estranei. Al gusto è tenero, delicato e privo di fibrosità.

La particolare composizione del terreno, il clima umido e nebbioso tipico della Bassa Padania, insieme ai metodi tradizionali di coltivazione e all'esperienza tramandata, rendono uniche le caratteristiche organolettiche dell'Asparago Verde di Altedo IGP.

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L'asparago è il più ricco di fibra rispetto ad altri ortaggi e apporta limitate quantità di grassi, proteine e zuccheri, mentre è ricco di elementi minerali fondamentali per l'uomo, in particolare calcio, fosforo, magnesio e potassio.


Ha anche un contenuto di antiossidanti, nonché di vitamina A, B6, C, carotenoidi ed è un'eccellente fonte di acido folico. Aumenta la fluidità del sangue, ha un effetto rimineralizzante e può stimolare l'intestino pigro.

La sua proprietà più significativa è però quella diuretica, che facilita l'eliminazione dall'organismo dei liquidi in eccesso e delle scorie prodotte dal metabolismo.

Zona di produzione
L'Asparago Verde di Altedo IGP può esser coltivato esclusivamente in 30 comuni del Bolognese e 26 del Ferrarese. Tutti gli anni a metà maggio ad Altedo si tiene la sagra dell'asparago.

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Viene coltivato esclusivamente in terreni di tipo sabbioso e/o argilloso. I terreni devono essere ben drenati per evitare ristagni idrici. La messa a dimora del materiale di propagazione (zampe o piantine) avviene in solchi, precedentemente scavati.

Devono avere una profondità tra i 25 ed i 35 cm, e disposti in file aventi una distanza minima tra loro di un metro. La difesa fitosanitaria, prevede l'integrazione tra concimazione chimiche e sostanze organiche (letame, cornunghia, ecc).

Cenni storici
Gli asparagi rappresentano il turione (primo germoglio) di una pianta officinale, come dice il nome latino Asparagus officinalis) originaria dell'Asia, ma arrivata in Italia da così tanto tempo che troviamo anche varietà spontanee nei boschi.

Gli asparagi selvatici sono verdi, molto sottili e di gusto saporito. Le versioni coltivate erano già note come leccornia presso gli egiziani, i greci e i romani, vantano citazioni letterarie di Plinio e Catone e anche il primo ministro prussiano Bismarck ne andava pazzo.

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Già ai tempi dei Romani, come conferma Vincenzo Tanara, nel suo citatissimo "Economia del Cittadino in Villa", gli asparagi della pianura tra Bologna e Ferrara erano considerati tanto pregiati da venire inviati a Roma avvolti uno a uno in una particolare carta che ne preservava la freschezza.

Questi asparagi di qualità superiore da cui derivano gli attuali Igp di Altedo in alcuni casi secondo gli storici pesavano anche tre libbre l'uno ed erano considerati un vero prodotto di pregio. Le virtù salutari di questo ortaggio-non ortaggio sono descritte e decantate in molti testi antichi.

Tra le curiosità possiamo citare il fatto che si riteneva che l'asparago svolgesse azione purificante per i reni e che il cattivo odore delle urine si traducesse in una purificazione e profumazione del corpo.

La radice si ritiene fosse in grado di curare il mal di denti e l'olio estratto dalla pianta allontanava le api. L'asparago secondo gli antichi aveva anche una funzione positiva sulla fertilità dell'uomo.

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L'asparago raccolto nei territori emiliani ha una lontana e consolidata tradizione: nel 1923 alcuni agricoltori altedesi andarono a Nantes, e tornarono con precise nozioni tecniche sull'asparago: dopo alcuni anni di sperimentazione iniziò la coltivazione intensiva dell'ortaggio.

Dopo la Seconda guerra mondiale l'asparagocoltura iniziò a diffondersi e la nascita sul territorio di importanti realtà cooperative ha saputo infondere una maggior slancio alla produzione, commercializzazione e produzione di prodotto, contribuendo all'ottenimento del marchio Igp.

Consorzio di tutela dell'Asparago
Verde di Altedo IGP
Piazza Unità d'Italia 2
40051 Malalbergo (BO)
Tel. (+39) 051.6620210
www.asparagoverde-altedo.it
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