Gucci: G come glamour

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Trasformare un atelier di pelletteria fiorentina specializzata in accessori ed equipaggiamento da equitazione in un marchio del lusso globale basato sul trinomio 'sesso, soldi e successo' è un'epitome del genio italiano proteso alla ricerca dell'eccellenza.

L'avvincente saga della famiglia Gucci inizia nel 1921 dall'intraprendenza del capostipite Guccio Gucci che fondò a Firenze il primo laboratorio-boutique.

Un'epopea culminata negli anni'90 con l'inarrestabile escalation mondiale della coppia Tom Ford-Domenico De Sole, chiamati rispettivamente come amministratore delegato e direttore creativo a rilanciare il prestigio del brand nel segno di una cifra sexy-chic.

Il tutto testimonia la vitalità di un marchio che oggi è un originale modello di business, controllato dal gruppo francese del lusso Kering di proprietà di François Henry Pinault.

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Oggi Gucci ha acquisito le dimensioni macroscopiche di una filiera di piccole imprese italiane mirante a valorizzare e salvaguardare il patrimonio manifatturiero delle aziende operanti nel distretto toscano della pelletteria e della conceria d'alto profilo.

Il tutto grazie al sodalizio professionale e affettivo fra Patrizio Di Marco, attuale amministratore delegato dell'azienda e la grintosa Frida Giannini, già assistente di Tom Ford per lo sviluppo degli accessori che dal 2006 dirige tutta la sfera creativa del brand.

Impegnata sul fronte della tutela dei diritti delle donne e dell'ambiente a livello internazionale e amante dell'equitazione, Frida Giannini, nata nel 1972, romana di origini ma globetrotter per vocazione, compie i suoi studi di fashion designer all'Accademia di Costume e Moda nella capitale.

Dopo una gavetta da Fendi iniziata nel 1997 la stilista viene chiamata in Gucci nel 2002 dove, forte di una importante esperienza di stilista degli accessori accanto a Tom Ford, viene nominata direttore artistico della maison della doppia "G", subentrando ad Alessandra Facchinetti al timone del ready to wear nel 2005.

gucci sfilate

Con il suo stile giovane e cool spesso memore degli anni'70 e attento alle esigenze di una clientela raffinata e cosmopolita, Frida ridisegna i classici della maison cominciando dagli accessori di punta: la borsa Jackie e la Bamboo bag anni'60 munita di preziosi manici di legno.

Ma anche i codici estetici della maison: la fantasia Flora dei foulard vintage dedicati a Grace Kelly, il nastro bicolore rosso e verde che orna il sottopancia della sella, il morsetto tipico dei mocassini fino all'invenzione della pelle "Guccissima".

Il suo recupero delle radici del brand proietta il retaggio di Gucci nel futuro, contaminando glamour hollywoodiano, energia rock, echi folk e spirito atletico.

Un mix esplosivo che traina i fatturati della griffe amata da Maria Callas, Sofia Loren, Peter Sellers, e oggi da Madonna, Beyoncé Knowles, James Franco, Blake Lively, Salma Hayek, Naomi Watts e Charlotte Casiraghi.

Gucci: G come glamour

 

Trasformare un atelier di pelletteria fiorentina specializzata in accessori ed equipaggiamento da equitazione in un marchio del lusso globale basato sul trinomio ‘sesso, soldi e successo’ è un’epitome del genio italiano proteso alla ricerca dell’eccellenza.

 

L’avvincente saga della famiglia Gucci inizia nel 1921 dall’intraprendenza del capostipite Guccio Gucci che fondò a Firenze il primo laboratorio-boutique.

 

Un’epopea culminata negli anni’90 con l’inarrestabile escalation mondiale della coppia Tom Ford-Domenico De Sole, chiamati rispettivamente come amministratore delegato e direttore creativo a rilanciare il prestigio del brand nel segno di una cifra sexy-chic.

 

Il tutto testimonia la vitalità di un marchio che oggi è un originale modello di business, controllato dal gruppo francese del lusso Kering di proprietà di François Henry Pinault.

 

Oggi Gucci ha acquisito le dimensioni macroscopiche di una filiera di piccole imprese italiane mirante a valorizzare e salvaguardare il patrimonio manifatturiero delle aziende operanti nel distretto toscano della pelletteria e della conceria d’alto profilo.

 

Il tutto grazie al sodalizio professionale e affettivo fra Patrizio Di Marco, attuale amministratore delegato dell’azienda e la grintosa Frida Giannini, già assistente di Tom Ford per lo sviluppo degli accessori che dal 2006 dirige tutta la sfera creativa del brand.

 

Impegnata sul fronte della tutela dei diritti delle donne e dell’ambiente a livello internazionale e amante dell’equitazione, Frida Giannini, nata nel 1972, romana di origini ma globetrotter per vocazione, compie i suoi studi di fashion designer all’Accademia di Costume e Moda nella capitale.

 

Dopo una gavetta da Fendi iniziata nel 1997 la stilista viene chiamata in Gucci nel 2002 dove, forte di una importante esperienza di stilista degli accessori accanto a Tom Ford, viene nominata direttore artistico della maison della doppia “G”, subentrando ad Alessandra Facchinetti al timone del ready to wear nel 2005.

 

Con il suo stile giovane e cool spesso memore degli anni’70 e attento alle esigenze di una clientela raffinata e cosmopolita, Frida ridisegna i classici della maison cominciando dagli accessori di punta: la borsa Jackie e la Bamboo bag anni’60 munita di preziosi manici di legno.

 

Ma anche i codici estetici della maison: la fantasia Flora dei foulard vintage dedicati a Grace Kelly, il nastro bicolore rosso e verde che orna il sottopancia della sella, il morsetto tipico dei mocassini fino all’invenzione della pelle “Guccissima”.

 

Il suo recupero delle radici del brand proietta il retaggio di Gucci nel futuro, contaminando glamour hollywoodiano, energia rock, echi folk e spirito atletico.

 

Un mix esplosivo che traina i fatturati della griffe amata da Maria Callas, Sofia Loren, Peter Sellers, e oggi da Madonna, Beyoncé Knowles, James Franco, Blake Lively, Salma Hayek, Naomi Watts e Charlotte Casiraghi.

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