ANGELI E DEMONI,LA MODA AL DI LA DEL BENE E DEL MALE

Di Enrico Albamonte

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E' di scena al museo del castello di S. Severa fino al 15 settembre 2019, prorogata per il suo grande successo, la mostra a cura di Stefano Dominella 'Angeli e demoni. La moda al di là del bene e del male'. Approderà in febbraio a Seul l'esposizione promossa dalla Regione Lazio e realizzata da Laziocrea in collaborazione con Comune di Santa Marinella, MIBAC e Coopculture, che racconta la dicotomia sempre attuale nell'immaginario collettivo fra luce e tenebre, bene e male attraverso abiti onirici, di scena, da sera e da sposa di grandi stilisti affiancati da creativi emergenti che hanno così l'opportunità di trovare la visibilità e varcare i confini nazionali, com'è negli obbiettivi del lungimirante Dominella. C'è il pijama palazzo ricamato con gocce nere di Irene Galitzine, l'abito di scena di Beyoncé tutto ricamato nei toni del brown, ma anche il fastoso e magnetico abito nuziale di Guillermo Mariotto, oltre a creazioni vintage di Moschino, Jean Paul Gaultier, che si alternano alle iperboliche invenzioni di nuovi talenti come Filippo Sorcinelli, Andrea Lambiase, Natalia Rinaldi, Filippo Laterza, Tommaso Fux, Italo Marseglia, Gianluca Saitto, Simona Milone e altri ancora.

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La mostra presenta look anni '80 molto camp ovvero un'iniezione di spettacolarità destabilizzante e rinnovato interesse dalla passerella alla strada (ricordate i Kiss, Freddy Mercury e il glam rock?). La vita quotidiana è ormai diventata un esercizio di sopravvivenza e la risposta è un'estetica rarefatta fatta di un'ibridazione fra teatralità e misticismo, fra passato e presente. Accanto agli stilisti nella mostra ecco palesarsi le creazioni di costumisti celebri da Piero Tosi ad Alberto Verso e Sylvano Bussotti, rese celebri da icone di stile del cinema come Charlotte Rampling.

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Sfilano in una sezione molto scoppiettante dedicata al camaleontismo delle stelle gli abiti di scena delle star del pop e del rock: oltre alla già citata Beyoncé, ci sono i costumi di Renato Zero, re del travestimento e dell'affabulazione scenica, quelli dell'inossidabile Raffella Carrà, di Monica Vitti, di Shirley Bassey e altri. Non mancano le creazioni per il cinema di Annamode Costumes, di Sartoria Farani e della sartoria Nori. La scenografia è arricchita dalle sculture realizzate dal talentuoso artista Federico Paris. Tutta da ammirare.

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CREDITS: ph. Gianmarco De Pascalis

 

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