IED Roma celebra i suoi 50 anni con una performance 'Around'

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IED Around, ovvero protendersi intorno alla persona circondandola di bellezza e di un'alchimia di creatività, tradizione e ricerca del nuovo.

Così IED Roma ha intitolato e concepito il tema della sua performance di moda, sound design e illuminazione scenica che ha animato l'altra sera la suggestiva sede della scuola di creatività nella capitale in via Alcamo.

350 persone hanno applaudito i 40 outfit creati e realizzati da 20 studenti di Fashion Design, 4 studenti di Design del Gioiello 4 allievi del corso di accessori.

In 25 minuti di passerella hanno presentato i loro lavori per il diploma triennale nella scenografica cornice dell'Acquedotto Felice, suscitando l'attenzione e lo stupore di alcuni attori presenti.

ied romaPh. AlfanoFra questi Paola Minaccioni, Giorgio Marchesi e Pino Quartullo, impegnato nella nuova versione teatrale 3.0 di 'Quando eravamo repressi', la pièce da lui ideata che gli ha dato la notorietà.

Una community sempre più multiculturale - diversi studenti erano russi o coreani o asiatici - che ha costruito e plasmato il risultato del lavoro di tre anni di corso 'intorno' a un monumento simbolo della romanità ma anche, secondo il neo direttore di IED Roma, Nerina Di Nunzio, "un simbolo della società liquida in cui i ragazzi devono tradurre concretamente la loro espressione artistica".

Il nuovo direttore ha sottolineato la portabilità estrema e la funzionalità dei modelli creati dai ragazzi sotto la supervisione della docente Paola Pattacini e del direttore Moda di IED Roma Mara De Longis.

"IED Around evoca il movimento e il cambiamento ma anche la contaminazione fra mondi e linguaggi", ha sottolineato Di Nunzio.

ied romaPh. Alfano 2E così per la prima volta nella storia di IED Roma che quest'anno festeggia 50 anni di vita e successi, le scuole di moda, accessori e gioiello hanno lavorato a stretto contatto con la scuola di Cinema, New Media e Sound Design che ha progettato una serie di stimolanti video proiezioni accompagnate da suoni e luci all'insegna dell'interattività fra immagini virtuali (quelle proiettate sull'Acquedotto Felice) e reali (quelle che sfilavano in pedana).

Una sinfonia dagli esiti inattesi e felici che ha unito natura e storia da un lato e nuove sperimentazioni e tecnologie dall'altro.

"La sfilata si presenta articolata in due grandi blocchi - ha commentato Mara De Longis - da un lato l'idea dello sportswear e del dinamismo che si esplica in capi e accessori mutanti e pregnanti, dall'altro il concetto di una delicata e sofisticata sensualità che si esprime nell'intimo, negli abiti per fare le ore piccole e nelle creazioni più habillées".

Interessante il lavoro di alcuni studenti stranieri come il russo Mikahil Borisov (già attivo come stilista in una prestigiosa maison di alta moda italiana che sfila a Parigi) che si è ispirato al folklore sardo o di Sun Han la cinese che crede nella trasformabilità dei capi che acquistano dinamismo e grinta grazie a dettagli amovibili, sulla base di volumi over che regalano comfort alla silhouette.

Grande lavoro di ricerca sugli accessori sempre più materici e tridimensionali che forgiano delle forme sensuali e dei volumi che assecondavano le linee del corpo, dando vita a estensioni anatomiche.

da sinistra Giorgio Marchesi Nerina di Nunzio Paola Minaccioni e Pino Quartullo ph. Ippoliti580Anche qui ha prevalso l'idea della customizzazione come nei virtuosismi di ChanWhoi- Kim che ha puntato sul patchwork geometrico di bianco e nero ispirato al saper fare italiano e alla cultura coreana o il principio della mutazione body-conscious delle body bag di Caterina Corallo.

E se Giorgia Paparcone ha proposto dei capi di lingerie e underwear femminile molto sexy, affascinata dal 'gioco inconsapevole dell'erotismo' Alessia Panza e Giorgia Pizzella hanno realizzato un parka che si risolve in una grande tenda da camping.

E per concludere gli intarsi preziosi in chiacchierino, un'antica tecnica di ricamo artigianale, usato a profusione nelle sue creazioni da sera da Diletta De Marco, vincitrice di un premio messo in palio da Max Mara e dedicato alla linea Marina Rinaldi.

"Il linguaggio universale della moda, capace di felici sintesi poetiche fra natura e cultura -conclude Nerina Di Nunzio- è da oggi affidato all'inventiva dei nostri diplomati in discipline della moda, futuri protagonisti delle scene internazionali come Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli".

Enrico Maria Albamonte

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