Seminario "Via della Seta Venezia-Pechino", il 22 febbraio

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Il seminario Via della Seta Venezia-Pechino, in programma a San Giuliano - Venezia il 22 febbraio 2019 al Russott Hotel, punta a far risaltare e a far emergere le peculiarità delle eccellenze agroalimentari italiane, ma non solo.

Il made in Italy è oggi un marchio nel mondo che però non ha un'alta immagine comunicazionale né un logo-brand di immediata identità. Come Paese Italia e come governi che si sono succeduti abbiamo fatto di tutto e di più negli ultimi 20 anni per recuperare il gap da altri competitori. Seppur con immensa volontà non hanno lasciato il segno.

Il seminario é incentrato sulla Venezia Pechino per la promozione del made in Italy agro alimentare. E' la "via di terra" verso l'Oriente già seguita da Marco Polo che tocca 14 paesi.

La tavola rotonda vuole chiedere ai partecipanti di sollevare e sollecitare una vera unica forte progettualità per il made in Italy verso uno dei paesi potenzialmente più ricettivi, più pronti al nuovo e alla conoscenza di grandi realtà, il paese con il maggior numero di turisti verso l'Europa.

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Il programma partirà nell'autunno 2019 dopo aver raccolto le prime adesioni; nella primavera 2020 si svolgeranno diverse manifestazioni e incontri nelle regioni italiane per raccogliere altre presenze; poi il percorso vero e proprio, paese per paese, sarà svolto da 20-30 camper di Overland con partenza nell' estate 2020.

Moderatore della tavola rotonda Efrem Tassinato, direttore di Argavnews.

La Giunta Regionale del Veneto ha inserito fra i Grandi Eventi questa Giornata Seminario rivolta alla presentazione e programmazione del viaggio verso la Cina attraverso una reale carovana di camper gestiti dalla struttura Overland di provata sicurezza percorrendo la Silk Road terreste per promuovere la commercializzazione e la conoscenza della qualità e della cultura dei prodotti agroalimentari.

La Carovana Venezia Pechino è un Progetto Paese Italia che ha già visto partire la Via della Seta con l'impiego dei treni e delle navi come mezzi veloci di trasporto merci. Overland The Silk Road trasporta invece uomini imprese prodotti culture idee dell'agroalimentare.

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Fra i partecipanti della tavola rotonda Giampietro Comolli, esperto di vino e cibo, un manager che ha guidato imprese leader italiane, consorzi di tutela, il primo esperto su tutela e disciplinari, sulla legge vini doc-docg del 1992 e sulle leggi originarie nazionali delle strade dei vini e sapori, dell'agriturismo cui verrà chiesto di illustrare lo status dell'arte dell'agroalimentare italiano e i legami-rapporti-interessi fra Italia e Cina

«Diciamo da sempre che l'Italia ha nell'arte e cultura il suo petrolio, ha nel turismo un motore in più collegato al paesaggio, ha oggi nell'enogastronomia il volano dell'economia».

«Siamo il primo paese al mondo per numero di prodotti certificati e riconosciuti, eppure siamo il 5° paese al mondo per numero di turisti, siamo al 15° posto per l'esportazione del cibo nel mondo».

«Ce la caviamo bene con gli spumanti come primo produttore e primo esportatore al mondo, ma con un valore aggiunto più basso di altri».

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«Vale oltre 135 mld euro tutto il comparto agroalimentare (pari al 9% del Pil nazionale); i consumi alimentari italiani integrati e globali valgono oltre 233 mld di euro. L'export globale è pari a 42 mld euro; l'agroalimentare genera un valore aggiunto di 61 mld euro tutti dati importanti, ma non ancora sufficienti».

«Se agroalimentare, turismo, cultura sono il nostro patrimonio e ricchezza devono crescere di più».

«Da 7 anni diciamo che il nostro potenziale export è di 70 mld euro. Tutto il mondo chiede il cibo e il vino italiano: reputazione e notorietà alta, ma valori e plus valore basso».

«A parte le grandi produzioni e chi fa volumi commerciali, il 90% delle aziende e delle produzioni sono piccole, eccelse e limitate che gli stranieri scoprono solo venendo in Italia come turisti».

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«Difficile fare acquisizioni di impese, difficile pensare a compravendite per ingrandirsi...non resta che l'aggregazione e la concentrazione dei marchi, partecipando attivamente a grandi eventi, presentando un sistema di prodotti di nicchia».

«Inoltre l'80% del nostro export cibo-vino è concentrato in 21 paesi su 200. Forse cercare nuove destinazioni può essere il modo giusto per ampliare le potenzialità».

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