Maison Ruinart, una favola infinita

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Ruinart, la più antica Maison de Champagne, festeggia 250 anni di presenza in Italia, da quando cioè ha effettuato la sua prima consegna di champagne.

I festeggiamenti, un vero e proprio viaggio nel tempo, si soni svolti a Venezia nella splendida cornice di Palazzo Zeno con una cena in pieno stile settecentesco.

"C'era una volta..." così del resto cominciano tutte le favole, e così cominciano anche le storie favolose come quella dello champagne Ruinart.

Questa storia di eccellenza, di qualità e di unicità nasce in Francia, nella zona di Reims, nel 1729, in pieno Illuminismo che tanto ha contribuito a creare e a diffondere quell'idea - quello "stile di vita", diremmo noi uomini contemporanei - del saper godere della vita.

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Un pò di storia
Nel 1728 autorizzando con decreto reale il trasporto dei vini in bottiglie, Luigi XV ne ha gettato le basi per la commercializzazione, e la mente imprenditoriale all'avanguardia di Nicolas Ruinart ha saputo sfruttare pienamente tutto ciò.

Fino ad allora la sola modalità di trasporto consentita di vini e champagne era nelle botti, e ciò ne limitava la diffusione e il consumo solo nelle zone vicine a quelle di produzione.

Da subito lo champagne della famiglia Ruinart ha saputo fondarsi su uno standard di eccellenza che nel corso del tempo si è rafforzato sempre più.

Le cantine della Maison Ruinart sono state acquisite nel 1768 e sono tra le più grandi della regione. Sono antiche: hanno origini gallo-romane. Hanno gallerie lunghe 8 km con 24 pozzi naturali e arrivano fino a 35 metri sotto terra.

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Come spesso accade quando si parla di champagne queste cantine sorgono su antiche miniere di gesso, che è un minerale ideale per mantenere una temperatura costante. Non solo: questo particolare territorio così ricco di gesso è stato nominato monumento storico nel 1931.

E' ovvio quindi che un territorio con queste caratteristiche e con questa storia non potesse che dare i natali a un prodotto unico, raro e irripetibile. Un prodotto che è in grado di parlare allo spirito e al cuore di chi ha l'opportunità di assaggiarlo.

Ruinart è l'eccellenza dello champagne
Entrare nell'universo Ruinart significa scoprire un mondo in cui un patrimonio storico, geografico, climatico si unisce alla ricerca continua della perfezione.

Entrare nell'universo Ruinart significa scoprire un'armonia perfetta e una rotondità che avvolge a lungo il palato.
Entrare nell'universo Ruinart significa scoprire il prestigio di un grande classico. Entrare nell'universo Ruinart significa scoprire uno stile caratterizzato da eleganza e sobrietà, vero e proprio "understated luxury".

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Ruinart è arte
La Maison Ruinart sin dal principio della propria storia ha abbracciato l'arte. Questo mecenatismo non fa altro che sottolineare la consapevolezza della Maison della propria importanza nel mercato di riferimento, infatti in questo modo essa stessa e i propri champagne si posizionano come prodotti d'arte.

Già nel 1895 André Ruinart aveva chiesto la collaborazione dell'artista ceco Alphonse Mucha per illustrare un poster di Ruinart.

Oggi Ruinart è più che mai sinonimo di arte contemporanea, essendo associato alle più importanti manifestazioni internazionali tra cui: Paris Photo, FIAC, Miami Art Basel, Carré Rive Gauche, London Design, MiArt, Art Paris, ARCO.

Molti artisti hanno inoltre avuto l'onore di collaborare con la maison: India Mahdavi ha creato il tappo "Champagne Spoon" nel 2006, Christian Biecher ha creato il tappo di bottiglia "Fiore" nel 2007. 

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Anche Patricia Urqiola ha progettato il tappo di bottiglia "Fil d'Or" nel 2010 e Maarten Baas, ("Designer of the Year" a Art Basel Miami 2009), ha creato il "Bouquet de Champagne" nel 2008 e il secchiello del ghiaccio "fusione" nel 2010.

E' questo il genere di favole a cui credo. Credo che la maison Ruinart abbia avuto dal suo primo giorno il talento di trovare la propria ricetta di vita eterna perché ha saputo far confluire l'antica tradizione di eccellenza del proprio champagne con quell'innovazione che solo l'arte grazie ai suoi esponenti più giovani e talentuosi sa offrire.

Ha saputo rendere contemporaneo e più che mai vivo e vitale un prodotto storico, proprio come accade con le favole quando queste diventano realtà.

I vini Ruinart
Emblema del gusto della maison francese, il Blanc de Blancs è uno champagne dotato di grande potenza aromatica e rappresenta alla perfezione la purezza intatta dei vitigni Chardonnay di cui è composto al 100%.

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Viene prodotto principalmente con i Premiers Crus della Côte des Blancs e della Montagne de Reims.
L'aroma è intensamente fruttato, con una fioritura di agrumi (limone, cedro) e di frutti esotici (ananas, frutto della passione).

Si percepiscono in seguito le note floreali (gelsomino) e di frutta polposa (pesca bianca, pepe rosa). Preciso, netto, il vino sviluppa in bocca un equilibrio luminoso tra corposità e morbidezza.

Il Ruinart Rosé, fruttato e sottile, è magnifico per accompagnare il gazpacho andaluso. Ama anche accostamenti più audaci: sashimi di salmone o di tonno rosso, oppure un carpaccio di manzo.

Tra i secondi, connubio perfetto con un petto d'anatra rosato dolce-salato ai mirtilli rossi. Per il dessert l'ideale sono i frutti rossi: zuppa all'aceto balsamico, o macaron ai lamponi e ribes.

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"R" di Ruinart, fresco ed equilibrato, è gradevole sia con i frutti di mare che con i formaggi. Per un primo piatto è ideale con le ostriche affogate calde o con delle capesante delicatamente saltate in padella.

Può accompagnare ottimamente anche una sogliola alla mugnaia, un petto di cappone (o pollame) farcito con frutta secca. Tra i formaggi si abbina golosamente a uno Chaource o a un Langres.

Il Dom Ruinart rosé 2002 deve il suo carattere unico alla selezione di Grand Cru che lo compongono: 80% di Chardonnay e con il 20% di Pinot nero vinificato in rosso.

Ha una veste scura, color corallo profondo, con riflessi delicatamente ramati. La sua effervescenza è fine e persistente. Il primo approccio olfattivo sorprende per l'intensità e la complessità aromatica.

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Le note di frutti esotici (guaiava) e di agrumi (arancia sanguigna, cedro) si mescolano con aromi floreali come la viola e la rosa, con un tocco animale che ricorda il muschio.

Ha un sapore dall'ampiezza e dal volume eccezionali così come la gamma aromatica, in toni fruttato, floreale e speziato. Lo chardonnay firma l'attacco, contemporaneamente morbido, preciso e delicato.

Il finale, strutturato con grazia e dal vigore equilibrato, lascia esprimere il Pinot nero con una sottile nota amara accentuata dal dosaggio contenuto.

Un invecchiamento prolungato gli permetterà di raggiungere il livello dei millesimi più famosi di Dom Ruinart Rosé, come il 1996, 1990, 1988 o il mitico 1976.

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Il Dom Ruinart 2004 ha un colore giallo luminoso, con riflessi verde pallido. La sua effervescenza è fine e persistente. All'olfatto svela note dolci di castagna, noce di cocco e pane fresco.

Subito dopo, questa nota biscottata lascia il posto ad aromi di fiori (iris, mughetto, melangolo) e di agrumi (bergamotto, cedro). Tra tutti questi aromi, fanno capolino alcune note minerali (roccia bagnata, silice) e iodate.

Il sapore è caratterizzato da un attacco schietto ma vellutato, sostenuto dalle note minerali. Diventa poi leggero grazie alla freschezza degli agrumi e delle note di genziana.

Il finale, molto lungo, rivela note di buccia di pompelmo e di kumquat, nonché una leggera percezione salina.

CP

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