L'Italia delle meraviglie, i sassi di Matera

sassi matera580

I Sassi di Matera sono stati iscritti nella lista Unesco nel 1993, primo sito dell'Italia meridionale. Essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare delle caverne fino alla modernità. 

I Sassi di Matera sono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse della natura: acqua, suolo, energia.  I Sassi di Matera sono un esempio di insediamento urbano frutto delle varie forme di civilizzazione e antropizzazione succedutesi nel tempo. 

Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico, all'habitat della civiltà rupestre di matrice orientale (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi camminamenti, canalizzazioni, cisterne. 

Racchiudono anche le vestigia di civitas di matrice occidentale normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo). 

sassi matera580a 

E infine è un esempio degrado igienico-sociale del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale negli anni Cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.

I Sassi sono davvero un paesaggio culturale, per citare la definizione con cui sono stati accolti nel Patrimonio mondiale dell'Unesco. 

Il Sasso Barisano, girato a Nord-Ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. 

Il Sasso Caveoso, che guarda invece a Sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trova la Cattedrale. 

sassi matera580c

E infine di fronte, sul versante opposto della Gravina di Matera, l'altopiano della Murgia che funge da quinta naturale a tale scenario, con le numerose chiese rupestri sparse lungo i pendii delle gravine protette dall'istituzione del Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano, detto anche Parco della Murgia Materana. 

Un paesaggio in parte invisibile e vertiginoso, perché va in apnea in dedali di gallerie dentro la pietra giallo paglierino del dorso della collina, per secoli difesa naturale e ventre protettivo di una città che sembra uscita dal mistero di una fiaba orientale. 

Facciate rinascimentali e barocche si aprono su cisterne dell'VIII secolo, trasformate in abitazioni. Chiese bizantine nascondono pozzi dedicati al culto di Mitra. 

Alcuni ipogei sono stati scavati a più riprese fino agli anni Cinquanta, altri murati e dimenticati, nascosti nei fianchi della collina, altri ancora ospitano il Musma (Museo della Scultura Contemporanea - Matera). 

sassi matera580d

I Sassi, infine, sono stati utilizzati anche come set cinematografico. Aveva cominciato Pier Paolo Pasolini. Nel 1962 come sfondo per alcune scene del film Anni ruggenti e per altre numerose pellicole cinematografiche. 

Mel Gibson, mentre percorreva le rampe e i passaggi che s'inoltrano labirintici nei Sassi di Matera, alla ricerca degli angoli giusti per installare i set delle riprese per il suo La Passione di Cristo, perse - parole sue - la testa. 

Per un australiano, cresciuto come attore e regista al sole di Hollywood, le ombre delle case che dopo l'ingresso diventano grotte, quei blocchi di pietra, le parti della città antiche di 2000 anni, erano estranee alla modernità e quindi perfette per ambientare il film sugli ultimi giorni di Gesù.

Mauro Carena

Share
comments

Viaggi