Distilleria Caffo, 100 anni di successi

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Conto alla rovescia per il Gruppo Caffo (Vecchio amaro del Capo ed Elisir San Marzano), che fra pochi mesi festeggerà il traguardo storico dei 100 anni di attività.

Giuseppe Caffo, mastro distillatore, fondò infatti l'azienda che porta ancor oggi il suo nome nel 1915, dopo aver distillato vinacce fin dalla fine dell'800 in Sicilia, alle falde dell'Etna.

Una professione poi intrapresa con successo dal figlio Sebastiano, mastro distillatore celebre anche per la sua abilità nel rielaborare antiche ricette di liquori a base di erbe aromatiche e officinali.

Fu per questa sua passione che i Caffo acquistarono una grande distilleria in Calabria a Limbadi, nei pressi di Vibo Valentia. 

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Qui le uve rosse e gli ottimi vini locali fornivano materia prima in abbondanza per la loro attività, si cimentarono anche nel migliorare un'antica di ricetta di amaro locale le cui erbe erano raccolte a Capo Vaticano.

Per i Caffo fu una fortuna, perché da questa nacque il Vecchio Amaro del Capo, il secondo amaro più venduto in Italia e prodotto simbolo di un gruppo a cui oggi fanno capo anche lo storico Elisir San Marzano, distillati, premiscelati, sciroppi e prodotti alla liquirizia.

Una realtà composita, con un forte radicamento sul territorio ma anche con una decisa vocazione per l'export, capace di macinare incrementi di fatturato a doppia cifra (dai 25 milioni di euro del 2013 ai 30 previsti quest'anno).

Il segreto del successo dei Caffo? «Noi puntiamo sulla qualità e sull'autenticità e questo mix ci permette di avere prodotti unici che ci differenziano dalla massa», spiega Sebastiano Giovanni Caffo, amministratore della distilleria.

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«La nostra strategia aziendale si riassume nel motto latino semper ad maiora (migliorare sempre) che abbiamo adottato. Ci guida la ricerca del meglio, non i numeri: con questa filosofia forse ci vuole più tempo per conquistare i mercati, ma alla fine ci si arriva».

Come dargli torto, visto che il Vecchio Amaro del Capo anno dopo anno ha scalato il mercato e oggi è la seconda marca più venduta a livello nazionale. E si appresta a diventare protagonista sui mercati esteri. 

Dalla Germania agli Stati Uniti al Regno Unito, dove viene proposto anche in cocktail per nuove occasioni di consumo grazie alla collaborazione di barman locali.

Frutto di pazienti e minuziose ricerche e rielaborazioni, il Vecchio Amaro del Capo racchiude in sé i principi attivi di 29 tra erbe, fiori, frutti e radici (fra cui arancia amara, arancia dolce, liquirizia, mandarino, camomilla e ginepro) della generosa terra di Calabria, infusi in finissimo alcole per aiutare la digestione e dare una gradevole sensazione di benessere.

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Per il suo gusto gentile e aromatico ben si adatta anche ai palati più delicati, non abituati agli "amarissimi" come quello dei giovani e delle donne, e questo ha fortemente contribuito a farne un amaro di grande versatilità, da bere non solo a fine pasto.

«Siamo certi che prima o poi riusciremo a farlo diventare il primo amaro venduto in Italia- aggiunge Sebastiano Giovanni Caffo -. Anche per far fronte a una domanda in aumento abbiamo appena ampliato lo stabilimento di produzione di 10 mila metri quadrati». 

Dallo scorso anno nel portafogli del Gruppo Caffo c'è anche l'Elisir San Marzano Borsci: «È fatto ancora oggi seguendo una ricetta orientale che risale al 1840 – aggiunge Sebastiano Giovanni Caffo -.

Pur rientrando nella categoria degli amari è un elisir come le chine e questo ci permette di differenziarlo dal nostro Vecchio Amaro del Capo e posizionarlo come prodotto adatto più a un consumo fuori pasto. Ci attendiamo grandi soddisfazioni da questo marchio storico e i primi risultati sono davvero incoraggianti». 

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Insieme, il Vecchio Amaro del Capo e l'Elisir SanMarzano Borsci movimentano l'80% del fatturato del Gruppo Caffo. Il resto è appannaggio di distillati come le grappe prodotte in una distilleria friulana acquistata anni orsono, gli sciroppi, i premiscelati e ovviamente i liquori.

Fra questi, orgoglio della famiglia Caffo è Liquerice, il primo liquore a base di pura liquirizia calabrese che ha visto la luce a metà degli anni '90.

Prima di allora, nessun liquorista aveva mai elaborato un liquore di sola liquirizia in quanto la stessa veniva considerata "solo" un ingrediente da usare combinato ad altri (anice, menta, varie erbe amare e aromatiche).

«L'innovazione è stata sempre un punto di forza della nostra azienda, è nel nostro Dna. Senza questa spinta creativa non sarebbe mai nato il Vecchio Amaro del Capo.

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Nel cassetto abbiamo tantissime ricette di nuovi liquori, ma aspettiamo a tirarle fuori perché vogliamo essere pronti a sfruttare in modo ottimale queste opportunità - conclude l'amministratore del Gruppo-.

Dopo aver messo a punto la nostra rete commerciale completandola con nuovi manager, aver ampliato lo stabilimento produttivo che ora è il più grande del Sud Italia e riorganizzato la nostra azienda agricola con la coltivazione di erbe officinali come il coriandolo e il rabarbaro, ora stiamo concentrandoci sullo sviluppo sui mercati esteri.

Una volta raggiunto questo obiettivo affronteremo il lancio di questi nuovi prodotti che, posso anticiparlo, avranno una connotazione più salutistica». 

Non è un caso che da tempo i tecnici di Caffo stanno lavorando con l'Università di Udine per individuare le erbe del territorio calabro a maggior concentrazione di principi attivi salutari e recuperarne i bioflavonoidi, composti dal forte potere antiossidante che fanno molto bene alla salute. Perché se un amaro a fine pasto è un piacere, se fa anche bene alla salute è un piacere doppio.

DISTILLERIA F.LLI CAFFO Srl
Via Matteotti, 11
89844 Limbadi (VV) Italy
Tel. +39 0963 85025
www.caffo.com
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