Parma Capitale Italiana della Cultura 2020

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Alla fine, Parma l'ha spuntata. Sarà la città emiliana - quella del Correggio e di Parmigianino, di Bodoni, di Toscanini e di Verdi - a indossare i panni di Capitale Italiana della Cultura nel 2020. 

Parma è apprezzata per la sua gente accogliente, laboriosa e colta; per la sua arte, l'architettura, la musica, con Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini, i suoi dintorni, la sua gastronomia, che con Parmigiano e Prosciutto di Parma ha invaso le tavole di mezzo mondo, ma che costituiscono solo parte della sua secolare tradizione culinaria. 

Il suo centro storico è molto compatto e si concentra in particolare attorno al Battistero del XII secolo, uno degli edifici architettonici più interessanti d'Italia. Difficile immaginare le sembianze di questa città, oggi capoluogo dell'omonima provincia e comune di poco più di 175mila abitanti, agli albori della sua storia.  

Alla mente arrivano immagini di una Parma medievale, che prese in eredità il nucleo abitativo romano, abitato in precedenza da popolazioni liguri e poi da popolazioni etrusche a cui si deve la fondazione del primitivo nucleo urbano. 

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Ufficialmente venne fondata nel 183 a.C. dal console Emilio Lepido. Della presenza romana, però, la città conserva poche vestigia. Potreste imbattervi per caso in un punto, al di sotto del manto stradale, nel sottopassaggio di piazza della Ghiaia dove è possibile vedere tracce dell'antico ponte romano. 

Sulle mura esterne del collegio Maria Luigia sono visibili resti di arcate dell'anfiteatro, poi diventato il palazzo di Federico Barbarossa. Tra gli Appennini da una parte e la pianura Padana dall'altra, la città si sviluppò nel corso dei secoli, in particolare durante il periodo dei comuni, delle signorie e del ducato di Parma e Piacenza. 

Come in altre realtà comunali simili, il potere locale è in mano a famiglie che prendono il sopravvento su altre, come i Pallavicino, gli Sforza, i Visconti e infine il potere della chiesa. Con il Papa Paolo III Farnese, nel 1545, Parma diventa un Ducato destinato al figlio Pier Luigi.

I Farnese regnarono a Parma per circa due secoli e del loro regno sono ricordo tangibile i principali palazzi della città. Ai Farnese seguirono i Borbone, all'inizio del XVIII secolo, che diffusero un gusto tipicamente francese attraverso la vita sociale e di corte. 

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Dopo il periodo napoleonico, dal 1802 al 1814, il Congresso di Vienna assegnò il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla a Maria Luigia d'Austria, già consorte di Napoleone e figlia dell'Imperatore austriaco Francesco I. 

Maria Luigia si adoperò per una profonda spinta innovatrice dal punto di vista urbano, sociale ed economico. Alla sua morte il Ducato divenne parte del Regno d'Italia con un plebiscito. 

La storia di Parma è oggi anche il suo presente. La troviamo narrata nei suoi monumenti. 

I maggiori sono rappresentata dai due edifici in stile romanico: il Battistero di Parma è uno dei monumenti più visitati del nord Italia, così come lo è il Duomo del XII secolo, scrigno prezioso di affreschi e pitture d'epoca. 

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Il visitatore attento avrà modo di conoscere molte attrazioni turistiche, musei, palazzi ed edifici d'epoca, fortezze e castelli, piazze e teatri.

Lasciatevi cullare dalle dolci e tranquille strade di campagna appena usciti dal centro, di una città a metà strada tra monti, mare e pianura.

Le aree verdi sono presenti anche in città, sono numerosi i giardini e i parchi urbani, molti dei quali di notevole pregio storico e architettonico.

La musica di Giuseppe Verdi, nato nella vicina frazione di Roncole, sembra ancora oggi riecheggiare sui tetti degli antichi palazzi. 

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I dintorni sono arricchiti da castelli del XIV e del XV secolo e da ville aperte al pubblico.

Le alte vette appenniniche costituiscono inoltre ottima opportunità per escursioni, attività all'aperto e bellissimi paesaggi dal panorama mozzafiato. 

In qualsiasi periodo dell'anno vogliate programmare la vostra visita, ad attendervi troverete una miriade di eventi e manifestazioni culturali: il Festival Verdiano, interamente dedicate alle opere di Giuseppe Verdi, è sicuramente il più rinomato. 

Ad esso si affiancano i vari Palio di Parma, Parma Poesia Festival, la Goliardia e la Festa delle matricole, il Premio di Sant'Ilario, il Teatro Festival, il ParmaJazz, il Festival Multiculturale, le Feste di Apollo e tanti tanti altri. 

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Momenti questi che raccontano di una grande città, aperta verso l'esterno e felice della sua antica eredità culturale. Rimanendo sempre in tema di cultura, ricordiamo infine che a Parma ha sede una delle università più antiche del mondo, fondata nel XI secolo.

Un possibile itinerario all'insegna del mangiare, bere e dormire deve includere eccellenze come l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) dei fratelli Luciano e Massimo Spigaroli – che si prepara a inaugurare il Museo del Culatello e del Masalèn. 

Ma anche la Cantina Monte delle Vigne di Ozzano Taro (PR) – famosa per vini rivoluzionari e ormai lanciata sulla via del biologico e della sostenibilità – e le strutture INC Hotels Group

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