CANTINE MONFORT TRENTO, UNA STORIA LUNGA 75 ANNI

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La famiglia Simoni festeggia l'importante traguardo (atto di fondazione il 1945) con la Riserva Monfort Rare Vintage del 2008. Gli altri gioielli della "maison" trentina.

Palù di Giovo, paesino di poche anime, adagiato sui declivi terrazzati all'imbocco della Valle di Cembra, è famoso in Italia e nel mondo per le imprese di alcuni ciclisti: l'epopea dei Moser (il mitico Aldo, quindi Enzo, Diego, soprattutto Francesco, il campionissimo) e la dinastia dei Simoni, Gilberto Simoni in particolare, scalatore di razza. Due famiglie accomunate dalla stessa passione: il ciclismo professionistico e il vino. Ed è di quest'ultimo aspetto che intendiamo parlare in questa sede prendendo spunto dal 75° anniversario di fondazione delle Cantine Monfort, azienda nata nel lontano 1945 a Palù di Giovo grazie al coraggio e alla lungimiranza della famiglia Simoni, Giovanni (il patriarca), Guido, Ermete, Germano, Michele.

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L'azienda oggi è guidata con spirito manageriale e con lo sguardo rivolto al futuro da Lorenzo Simoni e dai figli Chiara (responsabile vendite e marketing) e Federico (brand ambassador per i mercati internazionali). Una storia, quella delle Cantine Monfort, che si intreccia con le vicende dell'emigrazione del primo e secondo dopoguerra: dal Trentino verso l'estero e dalle vallate verso la città. In questo caso Giovanni Simoni (era il 1951) dalla natìa Palù di Giovo scese a Lavis dove, disponendo di spazi più funzionali, avviò una piccola attività legata alla vendita all'ingrosso di mosti e di vino. Una scelta intelligente culminata nel 1965 con l'acquisizione di Palazzo Monfort, nel cuore della borgata, sede attuale dell'azienda, con cantina sotterranea e caveau dove maturano e vengono affinati i gioielli della casa.

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Nella storica cantina Lorenzo Simoni vinifica le uve trentine coltivate in Valle di Cembra, nella Piana Rotaliana, sulle colline di Lavis, a Meano, alle pendici del Calisio, a Civezzano, in Alta Valsugana con sistemi naturali nel rigoroso rispetto dell'equilibrio biologico e della tutela dell'ambiente. Altra tappa nella storia dell'azienda è la ristrutturazione, avvenuta nel 2005, del maso di famiglia, Maso Papa, in località San Lazzaro, sulla sponda sinistra del fiume Avisio, un angolo di paradiso tra le vigne, che la famiglia Simoni ha trasformato in sala degustazione e di rappresentanza per convegni, seminari, incontri culturali. Ma l'investimento più importante e prestigioso è l'acquisizione nel 2006 di Maso Cantanghel, sei ettari di vigneto (dal 2012 certificato biologico), all'imbocco della Valsugana, accanto all'imponente fortezza austriaca di Civezzano.

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Un vigneto che negli anni Ottanta quel sognatore di Piero Zabini, un emiliano visionario, trasformò da pietraia ("sgreben", termine dialettale trentino) in giardino dell'Eden. Qui, sotto lo sguardo attento di Federico Simoni, enologo, laurea in Economia, vignaiolo per passione, con esperienze a Bordeaux (da Chateau Margaux) e in Nuova Zelanda, ha perfezionato, seguendo una rigorosa filosofia aziendale, i "cru" di Maso Cantanghel: il pluripremiato Pinot Nero, una delle migliori espressioni in Trentino di questo difficile, ma blasonato vitigno, il Pinot Grigio, il Sotsass (una cuvée di uve a bacca bianca) e altre grandi etichette: il Sauvignon, il Gewurztraminer, lo Chardonnay e il Pinot Bianco.

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Vini d'alto lignaggio che completano la gamma di etichette proposte da Casata Monfort: dai vini espressione del territorio (il Blanc de Sers, il Corylus da uve Nosiola, storica varietà autoctona trentina a bacca bianca, il Muller Thurgau, il Pinot Grigio Ramato, il Lagrein) alle bollicine Trentodoc. Tutti vini, come giustamente sottolinea l'enologo dell'azienda Maurizio Iachemet, riconoscibili per l'eleganza, l'armonia, la finezza, ma soprattutto per il rispetto sacrale del territorio. A proposito di territorio, emblematica è la valorizzazione di alcuni antichi vitigni dell'Alta Valsugana (Veltriner, Valderbara, Cinese, Paolina, Pavana, Rossara, Franconia, Portoghese, San Lorenzo) che sembravano destinati all'oblìo, ma che grazie all'incoraggiamento di Gianpaolo Girardi le Cantine Monfort hanno deciso di riportare in vita.

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Uno su tutti il "Blanc de Sers" coltivato sulle colline di Serso e Viarago nel Perginese, all'imbocco della Valle dei Mòcheni, da una pattuglia di indomiti vignaioli (vino fresco, sapido, minerale, incredibilmente longevo) proposto nella duplice versione tranquilla e spumante Brut Nature. Spumante quest'ultimo che affianca i Trentodoc d'autore, altro fiore all'occhiello dell'azienda: il Monfort Brut, il Riserva brut e il Monfort Rosè. Ultima chicca il Trentodoc Riserva Monfort Rare Vintage 2008 (80% Chardonnay, 20% Pinot Nero), poche bottiglie, rare e preziose per festeggiare i 75 anni dell'azienda: da Palù di Giovo a Lavis con uno sguardo rivolto al mondo. (Servizio fotografico di Alice Russolo).

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