Sapori e colori del Sud

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Mozzarella di bufala,pomodoro San Marzano, vini beneventani dalla Campania. Vastedda del Belice, pesche di Leonforte e limone di Siracusa dalla Sicilia. E ancora pane di Matera e cipolla rossa di Tropea. Ma anche i fagioli bianchi di Rotonda e la carota novella di Ispica. Sono una ventina i consorzi alimentari di Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia che partecipano - in rappresentanza di oltre 200 produzioni agroalimentari di qualità - a Colori Valori Sapori del Sud, l'evento promosso dal Commissario ad acta ex Agensud con il Touring Club Italiano, in collaborazione con l'Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo e della Fondazione Italiana Buon Ricordo.

L'obiettivo è promuovere le eccellenze gastronomiche del nostro Sud. Produzioni insignite dai marchi Igp e Dop che spesso sono poco conosciute e che invece sono un fiore all'occhiello del settore agroalimentare italiano. Tutte specialità da tutelare e valorizzare come bene fondamentale dell'agricoltura del Belpaese. E tutte da assaggiare, naturalmente.

“La qualità e la ricchezza del cibo, dei nostri prodotti agroalimentari e della cultura enogastronomica italiana rappresentano, così come i tanti e preziosi beni culturali, la più importante motivazione che induce i viaggiatori internazionali a visitare il nostro Paese – afferma Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano. Oggi più che mai è importante che lo sviluppo turistico del nostro Paese si avvalga della crescente attenzione all’enogastronomia, all’ambiente, alle identità locali e al paesaggio poiché questo settore costituisce un grande potenziale di crescita da affidare alla valorizzazione del territorio, in particolare al Sud, che in molti casi risulta ancora non adeguatamente comunicato e conosciuto.”

Il nome stesso della manifestazione rende chiara l’idea circa la sua articolazione, che ha visto la degustazione di alcuni dei più prelibati prodotti alimentari del Sud Italia, la presentazione delle loro particolari proprietà organolettiche, dei processi di produzione, del luogo di provenienza, delle piccole realtà imprenditoriali che sono dietro. Gli ospiti invitati ad intervenire nel pomeriggio del 14 febbraio, specialisti delle diverse sfere del sapere (economico-gestionale, medico-scientifica, culturale) nelle quali si è tessuto l’evento, hanno evitato che esso assumesse carattere monotematico. La stessa disposizione di questi rispettava la geografia del Mezzogiorno, variopinto mosaico di tradizioni diverse e contemporaneamente simili, che nel cibo trova la sua massima concretizzazione. L’intera manifestazione evidenziava la necessità di intendere il legame “prodotto di qualità – territorio di produzione” come legame “gusto – turismo e cultura”.

La curiosità di scoprire i nostri prodotti agroalimentari ed enogastronomici è infatti uno dei principali motivi del turismo in Italia, sempre più sensibile all’attenzione per l’ambiente, alle identità locali, al paesaggio.

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