SOPHIA LOREN: "CUCINO PERCHE' AMO..."

Il piatto più buono del mondo? Deve essere ancora inventato e chissà che non siate voi a farlo, un giorno o l’altro.

Cucinare è un atto d’amore, parola di Sofia Loren: «Nonna Luisa, durante i bombardamenti a Pozzuoli, continuava imperterrita a manovrare le sue pentole, e io mi rifugiavo dietro le sue gonne come fosse una trincea. Era un genio della cucina, sapeva fare manicaretti col niente che c’era: un po’ di mollica di pane, una foglia di basilico, una goccia d’olio. In quegli anni ho imparato che il miglior condimento è la fame: tutto squisito quando hai lo stomaco vuoto che fa male. E ho imparato pure che cucinare è un atto d’amore, è un modo di dare, di nutrire, di proteggere».

Sofia è un’ottima cuoca e un suo libro di ricette è stato premiato in tutta Europa. Considerata napoletana purosangue, nonostante sia nata a Roma, anche se sono passati 40 anni da "L’oro di Napoli", rimane sempre la “pizzaiola”. Ma a proposito di quelle pizze attorno alle quali si snoda la vicenda dell’anello smarrito, c’è un particolare anomalo, del quale ben pochi si sono accorti, grazie alle doti interpretative e al fisico esuberante dell’attrice. Le pizze erano fritte e non cotte al forno. «A Napoli, in quegli anni – spiega -, molti negozietti non potevano permettersi un’attrezzatura costosa come il forno e così le pizze le friggevano nell’olio. Ma posso assicurarvi che, proprio grazie al condimento principale, la fame, i clienti le trovavano squisite».

Nonna Luisa, di cui parla con commosso affetto, non è tuttavia l’unica ispiratrice dell’arte culinaria della Loren: l’attrice è sempre stata un’attenta collezionista di ricette e legge libri e riviste di cucina in tre lingue (italiano, inglese e francese). «Mi manca purtroppo, per il tipo di vita che faccio, sempre in giro per il mondo, la fonte principale, vale a dire il passaparola da donna a donna. In compenso sarei favorita da un altro punto di vista: il fatto di frequentare abitualmente ottimi ristoranti e grandi alberghi. Ma ho scoperto che molti chef  non amano svelare i loro segreti, per cui non approfitto della mia popolarità per spingerli a farlo. Alcuni, però, conoscendo la mia passione per la cucina, mi “passano” spontaneamente le ricette di cui sono più orgogliosi».

Ma che tipo di cucina predilige? «Come ogni brava cuoca – confida -, mi adeguo ai gusti dei miei ospiti, per conoscere i quali organizzo vere e proprie operazioni di “spionaggio”. Quando si tratta di me e della mia famiglia, invece, niente mi rende più orgogliosa che mettere in tavola un pranzo di lusso partendo da ingredienti poveri o magari dagli avanzi del giorno prima. È una vera soddisfazione mettere in piedi un banchetto con materie prime che la maggior parte delle padrone di casa non prenderebbe neanche in considerazione. A Carlo, poi, questi piatti ricchi soltanto di fantasia piacciono molto».

Un consiglio di Sofia alle donne, ma anche agli uomini, che amano la cucina? «Documentatevi, leggete le ricette e sperimentatele, ma ricordatevi che il piatto più buono del mondo deve essere ancora inventato e cercate, giorno per giorno, di inventarlo voi». La cucina, dunque, rappresenta per Sofia uno dei principali piaceri della vita…

«Sì, al di qua e al di là dei fornelli: sia come cuoca, cioè, che come commensale. Mi fanno pena quelli, soprattutto donne, che si privano di questo piacere per malintesi problemi estetici, per paura di ingrassare. È naturale che si mangi e che si provi piacere dal cibo. Certo, senza esagerare. Semmai bisogna adottare un ritmo di vita che non favorisca l’accumulo di ciccia in eccesso.

Ed è così per tutte cose belle della vita: che cosa c’è di più piacevole, per esempio, che lasciarsi accarezzare dai raggi del sole? Ma se eccedi la pelle si raggrinzisce e quando si arriva alla mia età le abbronzature del passato possono diventare un disastro…».

lorenUna graduatoria, dunque, tra i piaceri della vita?
«È molto difficile rispondere, perché per me la vita stessa è un unico, grande piacere. Amo la vita e tutto quello che la vita mi dà. Gioie ma anche dolori. Il gusto di reagire a questi ultimi, anzi, è quello che in certi casi mi fa sentire più viva, più combattiva. La vita è meravigliosa, ma ci sono attimi sublimi.

Il piacere di indossare un bel vestito e gli sguardi ammirati che attira, una corsa in macchina, un bel paesaggio, l’abbraccio dell’uomo che ami, un buon libro o una musica che ti entra nel cuore, un quadro che ti trasmette sensazioni intense, il profumo di un fiore, un bel film da vedere o uno nel quale hai recitato al meglio…

L’importante è essere sempre pronti a captare questi attimi e ricavarne tutto il piacere che possono procurare, con la mente sgombra, senza preoccuparsi, in quel momento, delle scarpe strette o dell’appuntamento con il dentista.

Nella vita, come in un viaggio, ci sono due tipi di turisti: quelli che si godono il panorama e quelli che si arrabattano per metterlo in scatola, in una foto o in un video, e goderselo, semmai, più tardi, quando saranno tornati a casa. Io appartengo alla prima categoria. Voglio godermi il bello di adesso, perché sono sicura che domani ci sarà qualcosa di ancora più bello».

Ecco svelato, in queste poche parole, il segreto dell’eterna bellezza di Sofia Loren: è eterna, la sua bellezza, perché sono eterni il suo entusiasmo, la sua gioia di vivere.

 

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