Missoni, sul filo dell'innovazione

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Missoni ovvero l'immaginazione al potere nella maglieria. Una famiglia di creativi vulcanici e una dinastia imprenditoriale fra le più illuminate e apprezzate del Made in Italy.

Dalla loro fabbrica di Sumirago con villa annessa immersa nel verde alle porte di Varese, il compianto Ottavio Missoni (1921-2013), prematuramente scomparso poco tempo dopo la pubblicazione della sua biografia "Una vita sul filo di lana".

Insieme a sua moglie Rosita Gelmini, hanno saputo imprimere una svolta epocale al knitwear tradizionale nell'arena fashion globale trasfigurandolo con il linguaggio polisemantico del colore.

Oggi, dopo la morte del fratello Vittorio, un tempo al timone commerciale dell'azienda e tragicamente deceduto in un incidente aereo nel 2013, il testimone creativo delle linee maschili e femminili di ready to wear del brand tricolore è definitivamente passato nelle mani di Angela Missoni, interprete sensibile e moderna del gusto della maison. 

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Il patrimonio dei disegni, dei grafismi e delle tavolozze di colori, ricche ed elaborate, è rivisitato in un'ottica up-to-date secondo linee fluide e tagli sperimentali.

L'epopea di questa grande famiglia italiana della moda inizia quando Ottavio detto Tai, valente atleta triestino e Rosita, lombarda giudiziosa e piena di buongusto, danno vita al primo laboratorio di filatura.

Alla base un sodalizio affettivo iniziato nel 1953 con le loro nozze: nel seminterrato della loro abitazione a Gallarate i coniugi Missoni cominciano a progettare il nuovo corso internazionale della maglieria.

La prima a intuire la portata dinamitarda della loro vibrante creatività è la giornalista Anna Piaggi.

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Nel 1966 debuttano in passerella al Teatro Gerolamo di Milano con la loro prima collezione disegnata in tandem con la stilista francese Emmanuelle Khanh.

Poi nel 1967 arriva la collezione scandalo: i modelli di lurex coloratissimi e trasparenti prefigurano il nude look e introducono una rivoluzione.

Nel 1970 esplode il cosiddetto put together che consiste in una sovrapposizione di colori, punti e fantasie solo apparentemente casuali. E' il successo.

Nel 1976 apre i battenti la prima boutique a Milano. I loro fiammati, gli zig-zag, gli ondulati, irrompono sulla scena della moda internazionale.

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Tanto che la papessa della moda Diana Vreeland, direttrice di Vogue America, dichiara: "Chi ha detto che esistono solo i colori? Ci sono anche i toni".

Nel 1998 è nata la linea M Missoni oggi affidata in licenza e acquisita dal fondo Mayhoola del Qatar insieme a Valentino.

Sono firmati Missoni i costumi per la Lucia di Lammermoor del 1983 e quelli per il balletto della David Parsons Dance Company del 1994.

Fra i fan dei Missoni ci sono stati Lea Massari e Nino Manfredi e oggi tutte le it-girls più cool del jet-set internazionale. Perché indossare un Missoni è un po' come possedere un'opera d'arte.

Missoni Spa
via Luigi Rossi, 52
21040 Sumirago (VA)
Tel. 0331 98 80 00
www.missoni.it

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