Il servo di Byron

servo byron 560Il poeta Franco Buffoni torna alla narrativa con questa biografia romanzata mettendo a nudo l'uomo più celebre del romanticismo inglese, Lord Byron, e l'unico aspetto della sua personalità che il gossip londinese non gli avrebbe mai perdonato: la sua omosessualità.

La sua storia è narrata con gli occhi di Fletcher, servo e amante del poeta, che con lui visse per vent'anni e condivise i desideri più nascosti e inconfessabili.

«Perché è nato lord ed è alto più di sei piedi!». Questa, nelle parole di John Keats, la vera ragione dello strepitoso successo di George Gordon Byron.

Riprendendo l'intuizione keatsiana, che già riusciva a intravedere un'altra realtà dietro la barricata della leggenda vivente, del luciferino seduttore e del signore dei salotti londinesi, Franco Buffoni ci svela Byron.

Un uomo capace di amare soltanto ragazzi, ossessionato dal rimpianto per il suo grande amore perduto, Edleston, in una società – quella inglese del primo Ottocento – in cui l'omosessualità era punita con la gogna e poi l'impiccagione.

Dietro la torbida maschera di fratellastro incestuoso e di homme fatal, c'è la verità di un'intera vita in fuga, l'obbligo di celare un segreto "infamante" conosciuto solo da pochissimi intimi.

Tra loro, il servo-amante Fletcher, coetaneo di Byron, che in questo libro si fa testimone e voce narrante di tutte le vicende finora taciute della vita del poeta. 

Dall'iniziazione alla corte di Alì Pascià al suo interesse non corrisposto per Shelley, dal misero fallimento del suo matrimonio di facciata alla passione per Lukas, giovane patriota con cui Byron si legò durante la sua ultima, fatale avventura politico-militare in Grecia.

Franco Buffoni, Il servo di Byron, Fazi, pp. 156, 16,00 euro.