Riapre Palazzo Pallavicini di Bologna

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L'estate bolognese apre le sue danze annunciando al grande pubblico la prossima apertura dell'incantevole Palazzo Pallavicini, dimora settecentesca di proprietà privata, ubicata in via San Felice 24 a pochi passi dalle Due Torri e da Piazza Maggiore, allo scopo di ospitare prestigiosi eventi culturali: un tesoro nascosto rimasto chiuso per lungo tempo e in via di restituzione alla città, quale vero e proprio contenitore di arte e cultura al pari dei più illustri palazzi bolognesi. 

Un processo di eccezionale restauro parziale, che vedrà il celebre fumettista Milo Manara protagonista della prima grande mostra di Palazzo Pallavicini, a partire da venerdì 22 settembre 2017.

La ristrutturazione in corso degli interni non può che ridestare l'architettura mozzafiato del palazzo che, come riferisce la storica dell'arte Elisabetta Landi nel suo studio "Gianluca e Giuseppe Pallavicini: la cultura e le committenze artistiche e musicali", fu attribuita da Giuseppe Guidicini (1763 – 1837) agli architetti Paolo Canali e Luigi Casali, commissionati dalla famiglia Isolani nel 1557, giunti a Palazzo dopo i Sala (1493), al tempo della dominazione dei Bentivoglio, e di alcune nobili famiglie bolognesi come i Villa, i Volta e i Marsili.

La folgorante e monumentale scalinata di benvenuto e il salone con soffitto a lanterna, che è il più alto della città insieme a quello di Palazzo Ranuzzi, furono opera di Paolo Canali, mentre le sale vennero fastosamente decorate dai dipinti di Giovanni Antonio Burrini nel 1690.

Il palazzo fu poi scelto come abitazione per il suo prestigio dal maresciallo Gian Luca Pallavicini (Genova, 1697-1773), condottiero e ministro dell'impero di Carlo VI d'Asburgo e di sua figlia, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria e madre della Maria Antonietta regina di Francia decapitata durante la Rivoluzione Francese. 

Col Pallavicini, l'edificio divenne la sede di una corte europea dagli scenari di una vera e propria reggia. Vì s'intrecciarono rapporti con la diplomazia internazionale sullo sfondo di feste, banchetti, concerti e il passaggio di teste coronate.

Memorabile fu il corteo che si svolse nel 1764 per celebrare l'"Entrata del Gonfalonierato" - il senator Davia, "Pari di Scozia" e Gentiluomo di Camera del Duca di Modena -, quando i più notabili del tempo ascesero la scala monumentale del Palazzo tra fiaccole e musiche, offrendo alla città uno spettacolo senza pari.