Foragri a convegno per nuovi investimenti nel vino italiano

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Il 6 novembre 2015, le eccellenze del vino si riuniranno al Relais & Chateaux de L'Albereta, a Erbusco in Franciacorta (BS), per discutere su come indirizzare le prossime politiche di investimento alla luce dei finanziamenti dell'OCM vino provenienti dall'Unione Europea.

L'incontro è organizzato da For.Agri, il Fondo interprofessionale del settore agricolo e agroalimentare.

Dopo la chiusura di Expo, che ancora una volta ha decretato il successo, per molti insperato, del made in Italy e dopo i confortanti numeri dell'export agroalimentare italiano e del settore vino in particolare, è necessario indirizzare gli investimenti al rinnovamento all' ammodernamento degli impianti viticoli e delle cantine.

I finanziamenti provenienti dalla UE dovranno consolidare e, possibilmente, migliorare i già soddisfacenti risultati.

Le domande a cui dare risposte sono complesse. Sotto quale forma dovranno essere impiegati i finanziamenti provenienti dall'Unione Europea? Su quali vini e per quali mercati vogliamo puntare nel prossimo futuro per soddisfare al meglio i consumatori?

Il dibattito vedrà la presenza di: Riccardo Ricci Curbastro (Az. Ricci Curbastro) presidente di Federdoc; Davide Gaeta (Az. Eleva) docente di Agribusiness; Sandro Boscaini (Az. Masi) presidente di Federvini; Marco Simonit (Az. Simonit&Sirch); Arturo Ziliani (Az. Berlucchi) dell'Unione Italiana Vini

Ma anche di Mattia Vezzola (Az. Costaripa) enologo; Silvana Ballotta fondatrice e general manager del gruppo Business Strategies; Emanuele Fontana, direzione corporate U.O. Agricoltura e Credito Agevolato presso la Banca Popolare di Vicenza; Roberto Bianchi direttore di For.Agri, coordinati dal giornalista economico de L'Espresso Maurizio Maggi.

"Le misure sugli investimenti per il settore vitivinicolo – dichiara Roberto Bianchi, direttore di For.Agri - possono essere un fattore importante per migliorare ancora e già ottime performance del vino italiano. Ma bisogna saper fare sistema e sviluppare le adeguate professionalità all'interno delle imprese per supportare il nuovo che comunque arriverà. In questo For.Agri ambisce ad essere il partner della migliore imprenditoria italiana."

"Le misure di investimento finanziate da parte dell'Unione Europea – dichiara Davide Gaeta, docente di Agribusiness alla Facoltà di Economia dell'Università di Verona e titolare dell'Azienda Eleva nella Valpolicella Classica – non sono uno strumento finanziario, se pur, almeno idealmente, molto utile; rappresentano anche e soprattutto un riferimento strategico di politica economica per il futuro del settore; per questa ragione il dibattito che ci attende tra attori ed operatori del sistema dovrà vertere su quale direzione il futuro del vino italiano dovrà percorrere efficacemente."

"Il futuro del settore - dichiara Mattia Vezzola, enologo e titolare dell'azienda Costaripa - sarà a mio avviso diviso in tre tipologia di strategie aziendali: quelle a "carattere internazionale", che si affidano al gusto del consumatore e che lo seguono sulla base delle sue mutevoli esigenze e preferenze; quelle che si basano su un modello tipicamente europeo, che si affida alla storia e alla tradizione, caratterizzate da vini con una propria identità; quelle che copieranno ora un modello ora l'altro."