Le virtù dell'aceto Balsamico di Modena IGP

aceto balsamico modena580

Sempre più consumatori nel mondo acquistano aceto balsamico di Modena, uno dei prodotti di punta del "made in Italy", protagonista a Olio Officina Food Festival delle degustazioni condotte da Giulia Gibertoni e Alberto Ferrari, dell'acetaia Cremonini, per favorire una conoscenza più approfondita di questo prodotto a denominazione.

"L'aceto balsamico di Modena Igp ha registrato un trend di crescita significativo sui mercati, dal 2009, anno in cui è entrata in vigore la denominazione, a oggi - ha detto Elisabetta Cremonini. Il risultato è che non viene solo apprezzato come condimento per insalate, ma per insaporire svariati piatti, dall'antipasto al dolce".

Tra i fattori da considerare per valutarne la qualità rientra la percentuale di mosto cotto con cui è stato realizzato rispetto alla percentuale di aceto di vino e l'invecchiamento in botte, che può variare dai due mesi ai tre anni. La corposità, legata alla percentuale di mosto, rappresenta infatti un fattore di pregio.

"Oggi il mercato mondiale si è stabilizzato - ha continuato Elisabetta Cremonini. Oltre ai Paesi emergenti, come la Cina, il più importante in Europa è la Germania, che valorizza aceti ad elevata densità, ne bastano poche gocce".

Molto apprezzato su pesce, carni di maiale, gelati e fragole, l'aceto balsamico di Modena Igp si differenzia però dall'aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, che viene ottenuto dal 100% di mosto di uva cotto da uve Trebbiano di Spagna, Lancellotta e Lambrusco e con uno straordinario potenziale di invecchiamento.

Un gioiello la cui tecnica produttiva viene tramandata di generazione in generazione nel Modenese, che viene posto in una bottiglia caratteristica ed esclusiva e tutto da riscoprire.