Tirler Dolomites Living Hotel, esperienza da sogno...

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Quando si dice sorpresa. E quando si dice pace, confort, relax, benessere. Quando tutto sembra naturale, spontaneo, salutare. Con ogni cosa al suo posto, come fosse da sempre lì, in quel luogo, in quello scenario, coesistente, coabitante dalla notte dei tempi.

Un hotel, un resort, belli e suggestivi per quanto possano essere, è difficile riescano ad annullare lo scarto tra l'ex ante e il post, tra la natura e la costruzione, il paesaggio senza l'uomo e quello antropizzato, insomma il luogo primigenio senza l'albergo e quello coevo con.

Al Tirler Dolomites Living Hotel, non è così. Intanto, tutto qui è costruito sui dettami della bioedilizia più all'avanguardia, che, come informa il suo stesso sito web: "ha contraddistinto e fatto vincere numerosi premi all'hotel, come Best sleeping hotel, ECARF e altri ancora" (per senso di appartenenza, aggiungiamo il Green Travel Awards del Gist per le eccellenze del turismo sostenibile e responsabile; poi, per senso di orgoglio e rispetto della proprietaria famiglia Rabanser, il World Luxury Hotel Award...).

Tutti premi meritati, certo, di quelli che (forse) si danno ancora per veri e sacrosanti pregi, per acclarate e dimostrate virtù, qualità, valori. E ovviamente al seguito di tanti buoni giudizi su trip advisor...

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Sono tante e consistenti, in effetti, e nient'affatto ostentate perché quasi congenite, le prerogative di questa struttura in cima alle Dolomiti, sull'Alpe di Siusi, a cominciare dal concetto stesso di "living leasure nature", di vivere il "lusso" naturale, sprigionato a piena mani (e a pieni polmoni) dal paesaggio tutt'intorno, nel quale il Tyrler è appunto immerso, sprofondato, incastonato come una gemma preziosa.

27 camere, tutte di grandi dimensioni, il progetto di costruzione di questo superbo quattro stelle superior è stato sviluppato con la collaborazione non solo di valenti architetti, ma di studi di biologia! di esperti di salute ambientale e di motologia!!

E il Tirler non sembra propriamente "costruito", quanto nato, cresciuto, germinato come un fiore spontaneo sull'altopiano (1.752 metri) meglio soleggiato e più esteso d'Europa (56 km quadrati, lo spazio di 8.000 campi di calcio tutti insieme) circondato a 360 gradi dal meraviglioso girotondo, anzi dal ditirambo, dalla festa orgiastica di tratteggi nel cielo fatti dalle cime delle alte montagne, dai ciclopici massicci seghettati del Sasso Lungo e del Sasso Piatto, e delle guglie, matite, dita giganti di roccia rossastra dello Sciliar.

Ma la natura ( altra sorpresa) qui non è solo fuori. Ma anche dentro l'hotel. Fin nelle camere. Nei bagni. A cominciare dal grande (e immaginiamo costoso) impiego del legno di abate e larice, e soprattutto del meraviglioso, profumatissimo, quasi magico, pino cembro (detto anche pino cirmolo).

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Un albero sempreverde, aghifoglie, che ha nella sua essenza delle incredibili particolari proprietà antibatteriche e soprattutto superbamente rilassanti, con la riscontrata caratteristica di ridurre addirittura i battiti cardiaci di 3.500 battiti al giorno, qui utilizzato per parquet e rivestimenti delle pareti, unitamente ad altri materiali semplici come sassi, calce e argilla.

Un "paradiso per allergici" è stato non a caso definito il Tirler, visto che questi materiali è provato allontanino decisamente, se non bandiscano letteralmente, acari e pollini.

Per restare al "naturale", la stessa acqua che sgorga dai rubinetti e che viene servita a tavola, proviene dalla sorgente privata del Tirler, con un sistema di pompaggio innovativo, che le permette di arrivare in albergo senza perdere le proprietà benefiche.

Acqua basica, che può anche essere bevuta con aggiunta di erbe essicate (timo, menta, rosmarino e altre) con un processo naturale che, anche qui, non altera le proprietà salutari delle erbe (a km zero, provenienti da una malga vicina all'albergo).

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Tutti gli ambienti dell'hotel sono stati pensati e realizzati con questa sanissima e condivisibile visione "ecologica". Il ristorante e il bar, hanno decisamente in testa la tradizione delle "stube", ma con l'innesto dello stile tirolese minimal e post moderno che rende particolare e attuale l'albergo.

L'ultima "trovata" del Tirler, la cui cucina è tradizionale, robusta come lo è in genere quella altoatesina e comunque con innumerevoli altre soluzioni possibili à la carte (e con l'attenzione e la risposta giusta per ogni raffinatezza\esigenza nutrizionale\passione vegana) sono invece i dolci tradizionali della zona.

L'ouverture elegiaca comincia col celebre kaiserschmarren, lo strudel e la torta di grano saraceno e le altre leccornie che vengono preparate dallo chef con zuccheri innovativi (tagatosio, trealosio, galatosio e isomaltulosio, come spiega e dimostra Johannes F. Coy, cancerologo ed esperto riconosciuto in questo campo, vengono assorbiti molto più lentamente dal corpo e coprono così l'intero fabbisogno di zuccheri per un lungo tempo.

Cosi non avviene un'iperglicemia e contemporaneamente la produzione d'insulina rimane al minimo).

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Sempre Coy ci dice che lo zucchero convenzionale causa un aumento del livello di zucchero nel sangue e quindi un'elevata produzione d'insulina. L'insulina regola e diminuisce la glicemia, trasforma gli zuccheri eccedenti in grassi da depositare.

Un'alta glicemia danneggia le nostre cellule cerebrali e un aumento della produzione d'insulina danneggia i nostri nervi. Oscillazioni permanenti d'insulina possono causare il diabete.

Al Tirler Dolomites Living Hotel, dunque, si vive e lavora all'insegna del positive eating e del positive drinking e dreaming. Un concentrato di virtù è il suo centro benessere con la piscina riscaldata interna ed esterna a 33 C° costanti, arricchita di puro ossigeno.

Poi la sauna alle erbe alpine, la sauna al fieno, il bagno di vapore ed i prodotti cosmetici di livello e purezza, per un relax vero. Per i "dinamici" ad ogni costo, comunque, ci sono tutta una serie di opportunità: escursioni a volontà, gite tra rifugi, malghe e baite (se ne contano 365 proprio), tour in mountain bike e attività sportive senza limiti (anche il golf a 18 buche, nel vicino paese di Castelrotto).

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Se volete un parere personale, però, fare sane passeggiate in questa stagione di mezzo, senza neve, è forse il meglio... Un peccato affannarsi. Spremere i muscoli. Far zompare il cuore! Invece, salite in funivia e discese lente. Poi grandi dormite (o belle notti animate, se in compagnia).

Bimbi tutto il giorno via all'aperto, impegnati nel provvidenziale sentiero alle "sorgenti delle streghe": due chilometri di giochi sicuri, tra altalene, pertiche, ponti, pedane mobili sparse sotto gli alberi e lungo lo scrosciante torrente.

Per noi, invece, e ancora, la buona lettura, la contemplazione del paesaggio dalle grandi terrazze e la pace celestiale. E ovviamente, ripetuti passaggi in spa, ma con tutta calma. Quindi qualche nuotata, o meglio, "ammollata" lieve-lievissima.

E poi: slow food, colazioni, pranzi e cene lente, da gourmet, con vino, birra, grappa al miele o al ginepro. Per i più esigenti e i colti gastronomadi, il liquore distillato di albicocca Unterthurner, il Latschenspitz di Walcher o il classico Jagertee di Roner o Psenner.

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Ma anche del semplice e buon thè, sempre e comunque da "meditazione" e per i più "viziosi", anche una sfumacchiata a bocca piena di dolce e bianco-cilestrino fumo di sigaro: naturalmente, come minimo, per stare al livello della qualità dell'aria, il fumo di un cubano Coiba! E altrettanto ovviamente fuori hotel.

Ricaricare (o far riposare, il che è lo stesso) le batterie. Diremmo che al Tirler si dovrebbe fare soprattutto questo. Comunque sempre con tutto l'"altro" a disposizione per chi la pensasse diversamente...

Roberto Messina


Tirler-Dolomites Living Hotel
Saltria 59
39040 Alpe di Siusi
www.hotel-tirler.com 
tel 0471-727927