Opel Ampera, la terza via

Opel_Ampera2_305Strana lo è, inutile negarlo. Per forme e tipologia di alimentazione. Ma è pure parecchio intrigante. Si chiama Ampera, l'ha inventata Opel e dopo cinque anni di prototipi e aggiustamenti vari, adesso arriva in versione definitiva.Segni particolari? Nè elettrica, nè ibrida. O meglio, un po' tutte e due. Ma senza i limiti congeniti che entrambe le propulsioni presentano. La definizione tecnica è "autonomia estesa", l'alternativa per una mobilità ecologica che non dipende più solo dalle colonnine per ricaricare la batteria, al momento quasi impossibili da trovare. Variante europea della gemella Chevrolet Volt, abbiamo provata l'Ampera sulle strade d'Olanda, terra evoluta che non si stupisce vedendo passare un'auto che fa più o meno il rumore di una bicicletta. E ha le stesse quantità di emissioni nocive, zero cioè, almeno per i primi 40-80 chilometri percorsi (dipende dalla velocità e dal tipo di guida adottato), quando l'energia necessaria a muovere l'Ampera viene fornita dall'elettricità accumulata nel suo gruppo di batterie agli ioni di litio da 16 chilowatt.

La ricarica standard è semplice, attaccandosi cioè ad una normale presa domestica: in sole 4 ore (la metà circa del tempo che serve ad un'elettrica "pura"), la Ampera fa il pieno di corrente. Per percorsi più lunghi, o quando si ha bisogno di pigiare sull'acceleratore in maniera più incisiva invece, entra in funzione un piccolo motore-generatore a benzina che produce l'elettricità necessaria ad estendere l'autonomia di guida fino a 500 chilometri. Ecco dunque il valore aggiunto, perchè l'Ampera in pratica funziona sempre e solo in modalità elettrica (a differenza delle ibride tradizionali), ma con il grande vantaggio – pratico e psicologico di non rimanere mai a secco (a differenza delle elettriche pure), grazie appunto alla formula del «range extended», il motore termico (da 1.4 litri per 84 CV) che interviene automaticamente ad alimentare la batteria prima che si scarichi.

A parte il frontale molto aggressivo, esteticamente le forme sono da berlina pura, (lunga 4,40 metri e larga 1,79, circa le dimensioni di una Fiat Bravo o di una Opel Astra). L'abitacolo, omologato per 4 posti, risulta confortevole, la plancia dei comandi è tipo video-game e la sensazione di qualità percepita d'insieme è più che discreta. Per partire basta selezionare la leva del cambio automatico e premere il pulsante d'avviamento: lo schermo visualizza l'autonomia in elettrico, quella consentita dalla benzina, e il grado di utilizzo o di recupero dell'energia con un'animazione che indica i flussi di corrente verso il motore. Al volante la Ampera scivola via placida con un ronzio sottile, offrendo quattro modalità di guida selezionabili con un tasto (Normal, Sport, Mountain o Hold) che consentono di adattare sempre la potenzialità del motore allo stile di guida e al luogo in cui ci si trova, per ottimizzare le prestazioni e ridurre al minimo i consumi. Ottima anche l'accelerazione e la velocità massima raggiungibile, 160 km/h, nonostante il peso notevole della vettura, circa 1.800 kg (198 solo di batterie). Fin qui, tutto bene.

Opel_Ampera_305Le dolenti note riguardano il prezzo, come sempre davvero impegnativo quando si tratta di veicoli ad alimentazione non tradizionale: i 42.900 euro necessari per acquistare la Ampera sono tanti davvero. Anche ipotizzando qualche calcolo empirico riguardo i risparmi che una scelta del genere comporta: l'esenzione dal bollo per 5 anni e soprattutto la spesa irrisoria per il pieno di corrente (anche se da sommare a quella, più contenuta, del rifornimento di benzina). Insomma per le percorrenze dell'italiano medio, occorrono ancora troppi anni per ammortizzare una spesa del genere rispetto all'investimento complessivo necessario per un'auto della stessa tipologia a gasolio o a benzina. Opel comunque ci crede davvero: sono migliaia le Ampera già prenotate in tutta Europa, dove è sbarcata supportata da legislazioni che credono nel futuro. O almeno ci pensano. L'Olanda, per esempio, sta istallando punti di ricarica elettrica gratuiti e i sussidi per questo tipo di vetture arrivano fino a 14 mila euro. Da noi invece, tutto tace.

Alberto Caprotti