Milano, sfila l'uomo peluche

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Da Batman a Buffalo Bill, da Rudolf Nureiev a Robert Redford fino a Edoardo VII d'Inghilterra e Federico II di Svevia. L'uomo che ha calcato le passerelle della fashion week milanese dedicata al menswear dell'inverno 2014 è arso dal sacro fuoco dell'arte come Jackson Pollock e Jean Cocteau. È un gentleman randagio dallo spirito nomade e regale, un radical chic di oggi che se ne infischia dei cliché borghesi e sceglie con la testa, anche quando si tratta di look.

Sfoggia caban di panno blu navy da marinaio bretone abbinati a pants di pelle talmente aderenti da sembrare calzamaglie, perché le donne non sanno resistere al suo lato B. Per sfidare lo spauracchio della glaciazione si ammanta di poncho di maglia patchwork o di cashmere dal sapore marocchino.

Poi ama assemblare tanti tessuti e materiali diversi in uno stesso capo come cachemire, castoro e neoprene perché non ama prendersi sul serio, e sostituisce il piumino con la pelliccia a pelo lungo, folto, da bête de mode decadente alla Helmut Berger oppure in persiano magari tinto di bluette.
Ed è un amante dei film Western Spaghetti che rilegge con una vena intellettuale, scanzonata, volutamente Camp attraverso giacche di cammello con sprone di nappa a punta sul davanti o cravattini da cowboy. Il nuovo cavaliere oscuro e sciupa femmine di sera ama silhouette definite con spalle squadrate anni'80 o spioventi per chi cura la mente ma anche il corpo.

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Per fare le ore piccole opta per tuxedo geek chic di velluto liscio, stampato o marezzato spesso dai revers a scialle. I volumi sono over dalla vita in su per bomber, parka, eskimo e montgomery, e diventano skinny sotto la cintura per pantaloni sensuali tagliati tre spanne sopra la caviglia. Il paltò scompare e diventa un coat a tre quarti dalla linea asciutta con baveri piccoli e alti o ampi in coyote e nappa nera.

Il nuovo divo delle passerelle non può separarsi dagli occhiali più eccentrici e rétro né dai guanti in nappa impunturata o dalle borse da weekend, calza scarponcini da Beatles perché l'estetica rock è il nuovo tormentone.

E dato che People ha eletto la popstar Adam Levine l'uomo più sexy del pianeta, gli stilisti si adeguano: Lou Reed è nell'aria in molte collezioni insieme a Kurt Cobain e a Mick Jagger con i capelli lunghi, e quei completi rigati pennellati addosso un po' edoardiani e molto Swinging Sixties, allacciati doppiopetto con 3 file di doppi bottoni da portare col dolcevita esistenzialista, perché la cravatta non si usa più, almeno non quella convenzionale da travet.

E ora ecco qualche pillola di stile, una sorta di mini breviario dedicato a chi non rinuncia a essere aggiornato con le novità più hot delle passerelle milanesi: la cravatta slim in pelle con nodo di metallo (Les Hommes), la sciarpetta a ciambella di lana imbottita che si chiude con un fiocco (Emporio Armani).

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I guanti gioiello medievali tempestati di pietre preziose (Dolce&Gabbana), il twin set con la zip (Jil Sander), lo stivale di coccodrillo vero con interni ed esterni di visone epilato da freddoloso nababbo dell'Est (Santoni), la giacca sartoriale a quadri tagliata a coda di rondine tipo morning tail coat (Etro).

La salopette di cashmere da canadese facoltoso (Uman), il pantalone di tartan patchwork (Brooks Brothers), la martingala doppia (Roberto Cavalli) o di volpe della Groenlandia (Prada), il berretto alla Marlon Brando in "Fronte del porto" ma in lana nera (Gucci), i chaps ricamati a festoni d'oro zecchino che svelano l'intimo animato da una fantasia-bandana (Versace).

Il pull di lana agugliata che gradualmente diventa shearling e poi castoro con effetto dégradé (Fendi), o quello di lapin laserato tagliato in diagonale in colori pastello (Dirk Bikkembergs Sport Couture), le ghette di lana stampata a motivi argyle verde pallido e rosa confetto (Moncler Gamme Bleu).

Il blouson di pelle specchiata e metallizzata nello stile di quelli che portavano i Kiss (John Varvatos) o il chiodo corto nero con le maniche in tessuti rubati all'abbigliamento formale di gusto british (Antonio Marras), la camicia dalle stampe futuriste (Xacus).

La borsa da sceneggiatore con comode tasche laterali porta tutto da abbinare al piumino di camoscio color mattone (Tod's), il giubbotto che sembra un finto gilet in pelle e lana(Salvatore Ferragamo by Massimiliano Giornetti).

Arnaldo Ricciardi