Fungo di Borgotaro IGP, il migliore
L'estensione dei boschi intorno a Borgotaro, nell'Appennino parmense, ha permesso lo sviluppo di un prodotto spontaneo e molto caratteristico: il fungo della specie Boletus, che ha un profumo intenso e delicato, con un aroma caratteristico, tale da distinguerlo dai porcini di altre province.
È presente nei boschi di faggio e di castagno da settembre alla prima neve.
Cenni storici
Il primo accenno storico ai porcini di Borgotaro risale al 1700, ma la loro importanza economica è fiorita alla fine del 1800, con la nascita delle prime imprese di trasformazione e commercializzazione e il contemporaneo sviluppo delle esportazioni, che riguardavano specialmente la Gran Bretagna, dove il Fungo di Borgotaro è stato fatto conoscere dagli emigrati.
Nei boschi situati lungo la dorsale appenninica tra Albareto, Borgo Val di Taro e Pontremoli, la raccolta dei funghi è una consuetudine che si tramanda da molti secoli. Sono proprio queste zone infatti che, a partire dal 1934, sono indicate nelle raccolte di usi e consuetudini vigenti in provincia di Parma (edite dalla locale Camera di Commercio Industria e Agricoltura), come aree ove si produce il "Fungo di Borgotaro".
Per "Fungo di Borgotaro", nella tradizione e nel commercio locale, si intendono le quattro specie di porcino Boletus edulis di colore dal bianco crema al bruno-castano e bruno-nerastro, Boletus aereus di colore bronzo-ramato, Boletus aestivalis di colore bruno rosso più o meno scuro e Boletus pinophilus di colore granata bruno-rossiccio vinoso. Il prodotto è da tutti considerato superiore, per qualità organolettiche, olfattive e aromatiche, rispetto agli altri porcini che, pur delle stesse specie, provengono da altre zone sia italiane che estere.
Il Fungo di Borgotaro, come è facilmente intuibile, è assai diverso dalle altre produzioni tipiche perché rientra tra gli ortofrutticoli ma non è "coltivato" nel senso classico del termine. La sua fama non è solo a livello culinario ma è anche legata alla passione di migliaia di cercatori provenienti da ogni parte d'Italia che frequentano i boschi del comprensorio nei mesi di settembre e ottobre.
Ed è per far fronte a un indiscriminato assalto ai boschi, con conseguente distruzione dell'ecosistema fungo-pianta, che già negli anni '60 le Comunalie, che rappresentano le maggiori proprietà boscate a vocazione fungina del comprensorio, hanno istituito, prime in Italia, apposite riserve per la raccolta dei funghi.
Complessivamente l'area interessata dall'IGP assomma a oltre 33mila ettari, così suddivisi: circa 15.400 situati nel Comune di Pontremoli e appartenenti a proprietari privati; circa 8.800 ubicati nel Comune di Albareto e appartenenti alle Comunalie e a proprietari privati; circa 8.900 nel Comune di Borgo Val di Taro, anch'essi appartenenti alle Comunalie e a proprietari privati.
Caratteristiche
Il Fungo di Borgotaro ha una forma rotonda e carnosa. Andrebbe consumato appena dopo la raccolta, ma può essere conservato per qualche giorno ponendoli nel ripiano inferiore del frigorifero o in un ambiente molto fresco. Se si vuole conservare per un lungo periodo bisogna non lavarlo e ripulire solo la superficie esterna e tagliarlo a fette per esporlo al sole su una tavola di legno. Si può anche surgelare, previa cottura.
Valori Nutrizionali
100 grammi di prodotto contengono:
Acqua (g) 88,4; Proteine (g) 2,2; Lipidi (g) 0,3; Carboidrati disponibili (g) 4,5, zuccheri solubili (g) 4,5; Fibra totale (g) 0,7 Energia (kcal) 28; Sodio (mg) 52; Ferro (mg) 0,9; Calcio (mg) 22; Fosforo (mg) 97; Tiamina (mg) 0,38; Riboflavina (mg) 0,26; Niacina (mg) 4.
Fiera del fungo di Borgotaro Igp Borgo Val di Taro (PR) Data: 14-15 settembre; 21-22 settembre Telefono: 0525 96796 www.sagradelfungodiborgotaro.it |
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CONSORZIO DEL FUNGO
DI BORGOTARO
Via Nazionale, 54
43043 Borgo Val di Taro
PARMA
Tel. 0525 90155
Fax. 0525 91154
www.fungodiborgotaro.com
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